Commento al Vangelo
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Il giorno del Signore

Domenica 12 aprile - Pasqua di Risurrezione - Anno A

Pasqua, non lasciamoci rubare questo immenso tesoro di Grazia

At 10,34.37-43; Salmo 117; Col 3,1-4; Gv 20,1-9 opp. Lc 24,13-35

Da alcune espressioni semplici e forti allo stesso tempo della Liturgia pasquale emerge il gioioso mistero del Cristo risorto con tutte le conseguenze positive per la nostra vita umana come per l’universo intero, in particolare per questo periodo segnato dalla pandemia.

“Il Signore è davvero risorto. Alleluia! A Lui gloria e potenza nei secoli eterni” (Antifona d’ingresso). Il punto d’arrivo di tutta la Liturgia è la certezza che Cristo è risorto che dà speranza ai nostri giorni pieni di timori. Per questo il centro della vita liturgica è la Pasqua di Gesù. Se Cristo non fosse risorto tutto ciò che noi facciamo e celebriamo sarebbe inutile: tempo e fatica sprecati, paure per il Coronavirus comprese.

Ma Cristo è risorto, e questo dona un senso nuovo e diverso alla nostra vita: Egli ha lasciato le prove e i segni della sua vittoria sulla morte e su ogni male. Queste realtà negative (il male e la morte come ben vediamo in queste settimane), che fanno parte della nostra vita perché ci aggrediscono, hanno il tempo contato, sono momenti e passaggi provvisori, destinati a scomparire per sempre. La Risurrezione di Gesù appartiene alla nostra storia, ma nello stesso tempo ci rivela il mondo di Dio pieno di luce, di gioia e di vita al quale noi, sin d’ora, siamo chiamati. Perché la Pasqua di Cristo ci avvolga e ci salvi vogliamo accoglierla con un genuino atto di fede.

Questa fede è la certezza che noi, già su questa terra, abitiamo nel mondo perfetto e definitivo di Dio. E allora chiediamoci: nella nostra vita che senso ha la Pasqua? La Risurrezione di Gesù ci riguarda o no? Certi atteggiamenti e certi modi di pensare e di parlare ci dicono che siamo lontani dalla Pasqua del Signore.

O Gesù risorto, apri i nostri cuori e le nostre menti per accogliere il dono della tua Pasqua che ci cambia e ci rinnova.

“Questo è il giorno che ha fatto il Signore: rallegriamoci ed esultiamo” (Salmo). Il giorno della Pasqua di Cristo è il giorno più importante di tutta la storia umana e dell’intero universo. Noi e il mondo in cui siamo immersi, tutto è stato sconvolto con il peccato: ribellione a Dio e al suo progetto. Forse noi abbiamo la sensazione che tutto continui come prima, che nulla sia cambiato.

Ma la Pasqua è la dimostrazione che Dio, pieno di misericordia e di tenerezza, ha salvato tutto e tutti con una meta incredibile verso la quale siamo diretti: “I cieli nuovi e la terra nuova in cui la giustizia (salvezza) avrà stabile dimora”. Con il rinnovamento pasquale che cerchiamo di vivere con la preghiera, la fede e i Sacramenti (quest’anno in una maniera inaspettata, visto che non possiamo partecipare ai riti pasquali) noi già facciamo parte di questo mondo nuovo.

Impegniamoci a non lasciarci rubare questo tesoro di grazia e di vita con un comportamento superficiale e distratto. Anche noi “rallegriamoci ed esultiamo” perché questo grande e unico giorno che il Signore ha fatto sia la guida e il sostegno del nostro quotidiano cammino.

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