Commento al Vangelo
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Il giorno del Signore

Domenica 12 dicembre - 3ª domenica di Avvento - Anno C

ORDINE E GIUSTIZIA I PRIMI PASSI VERSO LA CONVERSIONE

Sof 3,14-17; Sal Is 12,2-6; Fil 4,4-7; Lc 3,10-18

Se venissi a sapere che ho due mesi di vita, cosa farei? Uno direbbe: «Molte ore di adorazione di fronte al Santissimo». «No - direbbe un altro - sarebbe molto più pratico recitare una dozzina di rosari al giorno». Altri infine, più attenti alla tradizione, «è meglio mettersi a salmodiare: dal Salmo 1 fino al 150». Beh, direi io, quando ti vai a confessare per benino?

Giovanni Battista nel Vangelo di oggi è d’accordo fino a un certo punto: il primo passo richiesto dalla conversione che dobbiamo fare è nell’ordine della giustizia. Prima di tutto nel tuo lavoro: lo fai o non lo fai? Lo fai bene? Lo fai senza tante lamentele? E non dimenticarti di pagare i debiti: non fare finta di niente. Poi vengono i passi successivi: il perdono, la riconciliazione con tutti, amici o nemici, familiari o sconosciuti, riconoscendo i propri sbagli.

Nel primo brano (3,7-9), Giovanni parla con tono minaccioso come a coloro che si trovano sotto un giudizio imminente. Poi viene il secondo brano (vv. 10-14), il nostro. Sono versetti propri di Luca in cui si indica quali sono “i frutti” richiesti, senza meno. Alle folle, il Battista risponde che debbono “condividere” le loro tuniche e i viveri con chi non ne ha (v. 11). Agli esattori dice loro in faccia che debbono smettere di rubare ed estorcere. Non dimentichiamo che Giovanni ebbe un successo enorme e che genti di tutte le categorie sociali accorrevano ad ascoltare le sue prediche.

Terzo brano (vv. 15-17): il popolo, oppresso più che mai da tanti anni, aspettava il Messia e diceva in cuor suo: «Speriamo sia proprio lui». Ma Giovanni smentisce: il suo battesimo è unicamente un “battesimo di acqua”, invece colui che viene dopo di lui battezzerà “in Spirito Santo e fuoco”.

Due termini per dire la stessa cosa: lo Spirito Santo, Dio, è fuoco. Nel battesimo cristiano ravvediamo una vera “teofania”: veniamo immersi in Dio-Trinità. Già nell’Antico Testamento Dio veniva rappresentato attraverso il “fuoco”.

Infine, il v. 18 riproduce un sommario in cui si sottolinea (come in Lc 2,25) che la voce del Battista porta consolazione ed è annuncio solenne, ufficiale di quel “Vangelo” che esce dalla bocca del figlio di Zaccaria, ultimo profeta dell’Antico Testamento. Sta per entrare in scena il “Messia” in persona, proprio lì, dietro le quinte: che allegria.

«Grandi cose ha fatto il Signore per noi», diciamo con il Salmo 126. «Dio ricondurrà Israele con gioia alla luce della sua gloria».

È proprio vero, siamo già nella “Domenica Gaudete”. Affrettiamoci.

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