Commento al Vangelo
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Il giorno del Signore

Domenica 12 febbraio - 6ª domenica Tempo Ordinario - Anno A

OBBEDIENZA, GIUSTIZIA E FEDELTÀ FINO ALLA MORTE

Sir 15,15-20; Salmo 118; 1Cor 2,6-10; Mt 5,17-37

«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti» (versetto 17). Infatti i dotti giudei accusavano Gesù di poca serietà. E Cristo dice che se così pensate, vi sbagliate di grosso. Io vi darò una interpretazione autorevole e definitiva della Legge. In me si realizza tutto l’Antico testamento.

Cosa farà? Una radicalizzazione? Una nuova interpretazione alla luce del comandamento dell’amore? Tutto è grazia, e nello stesso tempo Gesù esige obbedienza, giustizia, cioè, “fedeltà” fino alla morte.

Seguono poi le antitesi: «Avete inteso che fu detto agli antichi: Non ucciderai… ma io vi dico chiunque si adira con il proprio fratello…». Non devi infliggere ferite a un membro della tua comunità. I versetti 23-24 riguardano il rancore nato da un torto subito: in questo caso la riconciliazione diventa così impellente che puoi anche interrompere il culto. I versetti successivi costituiscono una parabola in cui si esorta a risolvere rapidamente i processi in atto.

Riguardo all’etica, se pensiamo ai contatti del cristianesimo con la cultura greco-romana, l’impatto deve essere stato fortissimo. Vediamo queste istruzioni sull’adulterio. Qui non si tratta dell’infedeltà alla propria sposa, ma di un “rapire” la sposa di un altro. Mentre l’uomo poteva fare tante cose, alla donna si esigeva fedeltà assoluta. Che dice Gesù? La tentazione inizia dagli sguardi: «Non ho fatto niente di male: solo un’occhiatina», ma si tratta di una donna sposata.

La “concupiscenza”, attenzione, è qualcosa di attivo: si guarda, si cerca e poi si prende. Il peccato che nasce dal cuore possiede strumenti molto pratici: le membra del corpo. Siamo di fronte a un caso limite in cui si deve procedere all’amputazione? Non si sta parlando della sorte dell’anima, ma del “corpo”, la persona, in concreto.

Istruzioni sul “divorzio” (vv. 31-32). Dice Gesù: in caso di divorzio non è lecito risposarsi. Il divorzio comporta un adulterio e perciò non ci si può risposare. Nessun divorzio è possibile eccetto certe unioni proibite, illegali, previste da Lev 18.

Seguono le istruzioni sui giuramenti: tutta una serie di problemi e di abusi. Gesù condanna ogni tipo di giuramento e tutte le scappatoie. Ogni parola superflua risulta intollerabile.

Quand’ero a Villamarina di Cesenatico mi impattò il seguente dialogo fra bambini: «Sabato sono andato al cinema, e tu?». Rispose l’altro: «Io non mi sono mosso: è venuto il fidanzato della mia mamma».

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