Commento al Vangelo
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Il giorno del Signore

Domenica 15 dicembre - 3ª domenica di Avvento - anno A

Quando l’uomo si affida a Dio trova salvezza vera

Is 35,1-6.8.10; Salmo 145; Gc 5,7-10; Mt 11,2-11

Questa terza domenica di Avvento ci presenta la figura di Giovanni Battista: l’ultimo profeta dell’Antico Testamento e quindi il più grande, come dice Gesù stesso, che ha vissuto il compito di preparare l’immediata venuta del Messia.

Giovanni è in carcere a Macheronte come testimone dell’imminente venuta del Cristo. Ma forse ha una crisi di fede. Aveva annunciato il Regno di Dio con parole forti chiamando giorno d’ira la venuta di Gesù, con compiti piuttosto duri: spezzare, ripulire, bruciare. Si accorge invece che Gesù è tutto bontà, misericordia, che va in cerca dei peccatori.

Per questo manda alcuni suoi discepoli dal Signore a chiedergli: “Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?”. Gesù non risponde in modo diretto (sì, sono io!) ma richiamando un crescendo di segni prodigiosi in particolare sui poveri, gli umili, i malati e gli emarginati. In particolare il Signore fa capire che è Lui l’Atteso perché realizza le opere preannunciate secoli prima dai profeti, in particolare Isaia. Chi accoglie Gesù così come si presenta, con fede, con gioia e con amore sarà “beato”, cioè felice per sempre.

Giovanni, rasserenato e più forte nella fede è pronto ad affrontare il martirio per Cristo, cioè per la verità. E Gesù davanti alla folla fa un elogio stupendo di Giovanni perché vive la sua fedeltà al Signore fino al dono totale di sé.

Veniamo alla parte esortativa della Parola iniziando dalla Prima lettura tratta dal libro del profeta Isaia. Qual è la risposta che dobbiamo dare nella nostra vita al Signore che viene? Isaia ci invita alla speranza e alla gioia. I profeti sono coloro che leggono la storia dal punto di vista di Dio. Riflettendo su ciò che ha fatto nel passato, trovano la garanzia di quello che sarà nel futuro. Quando l’uomo crede troppo in se stesso crea rovina e distruzione. Quando invece si affida a Dio trova una salvezza vera e totale.

Isaia, annunciando il vicino ritorno in patria degli esuli, ha parole di esultanza e di vita, di splendore e di gloria. Come sono attuali alcune immagini del profeta. “Irrobustite le mani fiacche”: il nostro parlare e il nostro agire devono essere più chiari e decisi, liberandoci dal peso delle cattiverie, mormorazioni e giudizi frettolosi, e quindi falsi, che fanno soffrire tanti nostri fratelli.

“Coraggio, non temete. Ecco il vostro Dio, Egli viene a salvarvi”. Nessun timore. I messaggi di Dio annunciano la buona notizia di un Dio che viene sempre per salvarci: aiutarci a guarire dal male per scoprire e lasciarci avvolgere dalla sua presenza. È Gesù Cristo che deve trasparire in noi.

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