Commento al Vangelo
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Il giorno del Signore

Domenica 16 febbraio - 6ª domenica Tempo Ordinario - anno A

La radice dell’amore è l’umiltà

Sir 15,15-20 (16-21); Sal 118; 1Cor 2,610; Mt 5,17-37

In queste ultime due domeniche il Vangelo di Matteo ci riporta alcuni brani del discorso della montagna fatto da Gesù. Probabilmente sono insegnamenti diversi che Matteo ha raggruppato nei capitoli 5, 6 e 7 del suo Vangelo. La novità di quest’insegnamento del Signore ci aiuta e ci libera da interpretazioni false o riduttive della Parola di Dio.

Prendiamo qualche spunto fondamentale. Gesù dice: “Se la vostra giustizia non supererà quella degli Scribi e dei Farisei, non entrerete nel Regno dei cieli”. Qui la parola giustizia si riferisce alla Parola di Dio che, se accolta e vissuta, ci porta alla salvezza. Lungo i secoli i Farisei avevano deviato dal significato originale della Parola di Dio, fermandosi solo a osservarla in modo formalistico senza un’adesione profonda, intima e convinta. Si ritenevano giusti, ma in realtà erano lontani da Dio.

La Parola di Dio accettata e vissuta ci coinvolge con tutta la persona e solo così noi saremo realmente giusti e quindi salvi. Pensiamo ad alcuni esempi che il brano del Vangelo ci presenta. Gesù introduce ogni riferimento pratico con queste parole: “Avete inteso che fu detto, ma io vi dico…”. Nell’amore verso gli altri non si manca solo con i gesti concreti: maltrattare, usare violenza, uccidere… ma prima di tutto con i pensieri e i sentimenti di collera e di odio.

Dio può venire nell’uomo soltanto con l’amore. La carità è l’atteggiamento fondamentale del cristiano. L’adulterio e l’infedeltà coniugale non si commettono solo con l’azione, ma anche con lo sguardo e il desiderio illeciti. Dio esige un comportamento corretto anche nell’intimo perché Egli vuole il nostro cuore. Nei nostri comportamenti è in gioco la vita eterna. Occorre avere la saggezza di fuggire e di sacrificare tutto per evitare il pericolo di perderci per sempre.

Creati a immagine di Dio che è Amore, noi amiamo e vogliamo essere amati. Questa esperienza ed esigenza fondamentale, se non è controllata, può mutarsi in una devastante catastrofe della nostra vita. Giorno per giorno dobbiamo imparare ad amare, a controllare i nostri pensieri e sentimenti. Finché l’amore non si libera dal proprio io, non è amore.

La radice dell’amore è l’umiltà. Solo chi dimentica se stesso diventa capace di donarsi veramente e con limpidezza, rifiutando ogni compromesso (“sì, sì, no, no”). Vivere i comandamenti vuol dire diventare un’immagine semplice, pura e trasparente di Dio.

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Domenica 16 febbraio - 6ª domenica Tempo Ordinario - anno A
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