Commento al Vangelo
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Il giorno del Signore

Domenica 19 aprile - Domenica della Divina Misericordia - Anno A

La vita cristiana si esprime nella vita comunitaria

At 2,42-47; Salmo 117; 1Pt 1,3-9; Gv 20,19-31

La Pasqua di Gesù ce lo rende presente in ogni momento e in ogni situazione. Non più legato alle leggi naturali a cui Lui si era volontariamente sottoposto fino alla morte in croce. Ora, risorto, Cristo vive una vita immortale e nuova, pienamente immersa nella realtà divina e nella forza illuminante dello Spirito Santo.

Ciò che Gesù, nella sua vita umana e terrena, aveva fatto intravedere nei molteplici segni e miracoli, ora nella sua condizione di Risorto rimane sempre presente nella nostra vita in cammino verso l’eternità di Dio.

Anche se noi, come avviene spesso, ci dimentichiamo di Lui, Lui che rimane sempre accanto a noi c’invita con dolcezza e con amore a ritrovarLo sempre! Il noto brano di Vangelo è la prova più evidente di questa sua presenza in noi. Presenza che vale ancora di più e ci rincuora in questo periodo così difficile caratterizzato dal virus Covid-19 Il dono della pace ai discepoli e quindi a noi insieme col soffio dello Spirito Santo con cui riceviamo il perdono dei peccati sono i primi grandi frutti della Pasqua per la nostra salvezza.

Tutto questo ci parla della misericordia di Dio verso di noi. Non è un puro caso che il Papa San Giovanni Paolo II abbia voluto che nella domenica dopo Pasqua fosse celebrata la Festa della Divina Misericordia che, nel dono pasquale, si riversa a fiumi su tutti i credenti e su tutti gli uomini aperti ai doni di Dio. Il Cristo Risorto ci avvolge e ci arricchisce dei doni di grazia e di misericordia per la nostra salvezza.

Vivremo in pieno questi doni pasquali nella misura in cui accoglieremo in noi l’altro grande dono della Pasqua: la fede. «I discepoli gioirono al vedere il Signore!» e si fanno subito testimoni della Risurrezione annunciandolo a Tommaso che non era presente. «Abbiamo visto il Signore!». E anche Tommaso arriva alla fede proprio in questo giorno. Di fronte al dolce rimprovero di Gesù, egli esclama: « Mio Signore e mio Dio! » . In queste parole è condensata la verità piena su Cristo. «Il Verbo era Dio». «Il Verbo si è fatto carne» e «noi abbiamo visto la sua gloria » .

La Chiesa non cessa mai di annunciare la Pasqua di Gesù con la ricchezza dei doni divini (Pace, Misericordia, Riconciliazione e Fede). Un mondo senza la Pasqua non ha senso e futuro. Viviamo l’ultima beatitudine che Gesù ci dona nel Vangelo: «Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».

Il libro degli Atti (prima Lettura) ci mette davanti i modi concreti di vivere con Cristo risorto e di sentirLo vivo e presente in mezzo a noi. La vita cristiana non è chiusa in noi stessi, anche se la fede è un’adesione al Signore strettamente personale, ma si esprime nella vita comunitaria con i suoi gesti fondamentali: ascolto assiduo della Parola di Dio, vivere in comunione con Cristo e con gli altri mediante la partecipazione attiva all’Eucarestia, nella preghiera personale e comunitaria e capaci di vivere un vero amore fraterno con la condivisione di ciò che siamo e di ciò che abbiamo con tutti i nostri fratelli, specialmente con i più bisognosi e sofferenti.

Questo in concreto significa vivere con gioia la Pasqua di Gesù e nostra.

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