Commento al Vangelo
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Il giorno del Signore

Domenica 19 febbraio - 7ª domenica Tempo Ordinario - Anno A

L’OBBEDIENZA AL VANGELO ROMPE L’EGOISMO DI CLASSE

Lv 19,1-2,17-18; Salmo 102; 1Cor 3,16-23; Mt 5,38-48

Istruzione sulla legge del taglione: «Occhio per occhio e dente per dente» (Es 21,25 + Mt 5,38-42); un tema dell’Antico testamento molto conosciuto. Anche ai rabbini sembrava troppo severa e perciò proponevano risarcimenti alternativi alle mutilazioni. La legge era certamente una conquista civile: metteva dei limiti alla vendetta personale. Siamo di fronte a casi pratici. Al versetto 39a. dice: «Ma io vi dico di non opporvi al malvagio», cioè, uno non deve opporsi alla persona “malvagia”, a chi cerca il mio male. Poi si passa a quattro illustrazioni.

Vediamo un primo esempio. «Se uno ti dà uno schiaffo»: interrompi la lite e così eviti un processo. Secondo: «A chi vuole toglierti la tunica», lascia anche la veste, così eviti il tribunale; che manìa di litigare, sempre. Terzo: soldati e funzionari pubblici potevano obbligare un passante a portare pesi. Meglio collaborare, senza tante storie. Quarto esempio: quando ti chiedono qualcosa devi dare con generosità. Lascia perdere, non reclamare.

Viene poi l’istruzione sull’amore ai nemici. Bisogna riflettere per interpretare questa istruzione: non dobbiamo dimenticare che per i giudei gli altri, tutti gli altri, sono dei nemici. A volte, coloro che non sono giudei sono definiti «i figli delle tenebre». Non si tratta di un odio personale, ma di un odio collettivo, in base alla religione. Qui Gesù è molto chiaro: «Ma io vi dico: amate i vostri nemici, pregate per quelli che vi perseguitano» (v. 44).

Probabilmente «il nemico» è colui che perseguita il credente. I cristiani sempre avranno dei nemici, e perciò dovranno rispondere con l’amore. Non si tratta di meritare la salvezza, ma di obbedire alla legge di Cristo e imitare il Padre: per noi, suoi figli, è una necessità; dobbiamo attuare per amore. Le persone, anche le più in basso nella scala sociale, si salutano e si aiutano: l’obbedienza al Vangelo ci fa rompere l’egoismo di classe. Un vero terremoto. Se salutiamo unicamente i nostri fratelli, quelli della comunità, siamo fuori strada. «Siate perfetti».

«Perfezione», significa donazione totale, amore, fedeltà estrema, riconciliazione. Il Signore vuole che questa perfezione appaia in questo mondo. Se c’è, allora il Regno di Dio farà scintille (versetto 48).

Don Adamo ritornava dai viaggi in Terra Santa pieno di gioia, ma con qualche amarezza: «Io salutavo con amore gli ebrei ortodossi e loro mi facevano la lingua». Il dialogo interreligioso ha anche le sue sfumature.

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