Commento al Vangelo
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Il giorno del Signore

Domenica 20 gennaio - 2ª Domenica del Tempo Ordinario - anno C

La vita in Cristo, anzitutto amore e gioia.

Is 62,1-5; Salmo 95; 1Cor 12,4-11; Gv 2,1-11

Dopo le celebrazioni natalizie, inizia ora il tempo ordinario dell’Anno Liturgico – che sarà interrotto dalla Quaresima e dal tempo Pasquale, per riprendere poi dopo la Pentecoste -. E inizia sotto il segno dell’amore con l’immagine del Matrimonio, che viene sottolineata dal brano evangelico di Giovanni e dal testo profetico di Isaia. Un tema che dà la chiave di lettura di tutta la storia della salvezza.

Gesù inizia la sua vita pubblica partecipando a una festa di nozze, nella quale occupa il centro dell’attenzione: viene a mancare il vino e Gesù salva la situazione e ridona la gioia conviviale trasformando l’acqua in vino. È il primo miracolo, compiuto dal Signore all’inizio della sua vita pubblica. L’evangelista, però, non lo definisce “miracolo”, bensì “segno”: “Fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù”, afferma l’evangelista, aggiungendo che con esso “egli manifestò la sua gloria”, così che, grazie a esso “i suoi discepoli credettero in lui”.

Questo grazie a una festa di matrimonio, salvata dalla presenza di Gesù. Il protagonista è Gesù: è lui il vero sposo che invita alla festa. Il tema “matrimonio” appare anche nel testo di Isaia che, narrando dei rapporti tra Dio e il popolo d’Israele, li presenta come una storia d’amore: la terra d’Israele – quindi il suo popolo – non sarà abbandonata, né sarà devastata; sarà invece “sposata” al Signore che trova in essa la sua “delizia”. Dio sarà il suo “sposo”: “Come gioisce lo sposo per la sposa, così il tuo Dio gioirà per te”.

La storia della salvezza è storia d’amore tra Dio e il suo popolo, nata nelle vicende d’Israele e portata a compimento nella vita terrena di Gesù Figlio di Dio, che con la sua missione ha dato origine alla Chiesa, nuovo popolo di Dio, vera sposa del Signore. Un messaggio, quello di questi testi biblici, che è annuncio di ciò che Gesù, figlio di Dio, ha realizzato nella sua vita terrena. È venuto per amore dell’umanità, per portare la gioia vera, che è quella dell’amore, agli uomini che crederanno in Lui.

La salvezza che Gesù è venuto a portare nasce dall’amore di Dio per l’umanità, sua creatura prediletta, e diventa efficace per ogni uomo proprio nella risposta d’amore che trova in ogni credente. La “gloria di Dio” sta nell’amore. La religione di Cristo non sta nella tristezza, non è prima di tutto rinuncia, ma anzitutto amore e, quindi, gioia. Ci sono certo anche rinunce e sacrifici, ma finalizzati all’amore e alla gioia che rende bella e santa la vita degli uomini nell’unione di fede e di amore con Dio, che si è manifestato nel suo figlio Gesù.

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