Commento al Vangelo
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Il giorno del Signore

Domenica 20 giugno - 12ª domenica Tempo Ordinario - Anno B

Prendere decisioni o rifugiarci nel deserto?

Gb 38,1.8-11; Salmo 106; 2Cor 5,14-17; Mc 4,35-41

In Marco si parla tre volte di traversate e cinque volte ricorre la frase “verso l’altra riva”: sempre in momenti di crisi.

Verso sera Gesù diede l’ordine di passare “all’altra riva” e i discepoli “lo presero con sé, così com’era”. La barca partì dalla riva occidentale del Lago verso la riva orientale. Si tratta di un passaggio a mondi culturali e sociali molto diversi: dal mondo dei giudei a quello dei pagani, dall’essere attorniato dalla folla, all’incontro di un povero uomo. Durante la traversata si scatenò una tempesta così violenta che il Nazareno fu costretto a intervenire. La tempesta di vento fece ballare la nave e spazzò via tante loro sicurezze. Su quella barca tutto si muove, anche la loro fiducia in quel “Maestro” trovato per caso: un bel colpo di fortuna.

Ma Lui adesso - nonostante il pericolo - sta dormendo comodamente un sonno profondo. I discepoli si lasciano vincere dall’amarezza: «Guardalo lì come dorme e noi, i suoi carissimi discepoli, stiamo per morire». Proprio così vuol dire la frase del Vangelo: «Non t’importa che siamo perduti?». Poco prima, al versetto 27, c’è scritto: «Il regno è simile a un uomo… dorma o vegli, di notte e di giorno, il seme germoglia».

In teoria siamo d’accordo: ma la pratica è un’altra cosa. Quante burrasche ha dovuto affrontare questa minuscola barca - la Chiesa, noi battezzati -, immersa nel “mare”, simbolo del male? Che fare concretamente? Rimanere sempre aperti al soffio dello Spirito, prendere decisioni tempestivamente o rifugiarci nel deserto (Ap 12,6 )? Non sempre è facile prendere posizione. Di certo non bisogna stare zitti di fronte a proposte di legge molto confuse e piene di trabocchetti. Il Signore, svegliato di soprassalto, interviene perché a lui “anche il vento e il mare gli obbediscono”.

Il suo intervento mette in evidenza la poca fede dei suoi. I discepoli vengono come interiormente costretti a fare uno scatto nella loro faticosa ricerca dell’identità di Gesù di Nazaret. La prima volta (Mc 1,27) avevano reagito all’esorcismo con la domanda «Che è questo?», qui sulla barca, «lo presero con sé, così com’era» e adesso, alla fine, si chiedono l’un l’altro: «Chi è dunque costui?» (versetto 41). Di fronte a questo esorcismo cosmico si rivela in lui tutta la potenza di Dio. Ai discepoli sembrava facile accogliere Gesù di Nazaret; non pensavano che la fede fosse un cammino continuo e faticoso. Cercare il Cristo “così com’è” vale per tutti. «Perché avete paura?».

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