Commento al Vangelo
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Il giorno del Signore

Domenica 20 novembre - Cristo Re dell’Universo - Anno C

IL CROCIFISSO, È IMPOSSIBILE TOGLIERLO DALLE NOSTRE VITE

2Sam 5,1-3; Salmo 121; Col 1,12-20; Lc 23,35-43

Gesù dalla croce abbraccia tutti con la sua misericordia (versetto 34): «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno». Nessuno può rimanere neutrale di fronte a Lui. Veniva dalla Galilea e fu condannato “al palo” come si faceva con i delinquenti. Dovette affrontare il supplizio insieme ad altri, sempre molti numerosi in ogni epoca, per cui i malfattori lo circondarono da ogni parte: alla destra e alla sinistra. Nella Bibbia c’è scritto che un crocifisso è un “maledetto” da Dio (Gal 3,13). Dopo alcuni anni dall’aprile dell’anno 30 d.C. (è probabile), un maestro d’Israele, nato all’estero, nuovo di zecca e laureato a pieni voti, si rivoltava tutte le notti nel suo letto. L’incubo di quel crocifisso lo perseguitava e non gli dava pace.

Veniamo a noi. Prova a sfogarti e a parlare a quel Re-Crocifisso che sta davanti a te; non importa se il crocifisso sia di legno pregiato o di ceramica. Prova a pregare, a stare in silenzio davanti a Lui che sembra morto, eppure ti vede molto bene (Salmo 139) come nessun altro, anche se tu tenti di nascondere la tua nudità (Gn 3,7). Lo so che cerchi di coprirti con una bella pelliccia o con vestiti firmati. Prova a pregare come forse non hai mai fatto, nell’intimo della tua camera (Mt 6,6). Prega il Padre tuo che vede nel segreto, o prega in quelle chiese ancora aperte, ma vuote, perché la Messa è finita.

Ritorniamo al nostro Saulo: riuscì a diventare san Paolo? È probabile che abbia ascoltato qualche predica degli apostoli, futuri missionari itineranti, e pensava, lui che non era uno stupido: «Come parlano bene questi “giudei messianici” – chiamati poi “cristiani” - ma, purtroppo parlano poco di Legge e di Tempio; li vedi senza paura, uniti, e si vogliono bene come fossero fratelli e sorelle».

Uniti in che? Nella legge? Nella tradizione? No. Che peccato, sono i discepoli di un ‘crocifisso’, un maledetto: mai e poi mai mi farò discepolo di uno “crocifisso”. Noi, però, sappiamo come finì. Nella nostra esperienza, fra tante distrazioni, con il cellulare spento, sentiamo sfiorarci dal mistero della croce: un brivido. «Signore, che io creda in quel Crocifisso così scomodo». Per questo lo hanno tolto dalle pareti, ma toglierlo dalla nostra vita è impossibile. Se tu lo accetti, anche se sei obbligato a letto, vedrai all’improvviso, come in un film, tutta la tua vita sbagliata messa a nudo, illuminata fino alle “midolla” (Eb 4,12) dalla luce della Pasqua: Cristo è Risorto. Egli è il nostro Re.

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