Commento al Vangelo
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Il giorno del Signore

Domenica 23 gennaio - Domenica della Parola - Anno C

LO SPIRITO SANTO CREA PROFETI TESTIMONI E MISSIONARI

Ne 8,24.56.8-10; Sal 18; 1Cor 12,12-30; Lc 1,14; 4,14-21

Luca, chi è costui? Dalla sua opera completa – Vangelo e Atti - riceviamo certe informazioni: siamo di fronte a uno scrittore molto fine, attento ai sentimenti delle persone, soprattutto quelli dei più umili: i poveri, i peccatori, i samaritani, le donne, Maria. È probabile che si tratti di un semita, ma di cultura greca: un gran conoscitore degli autori classici; forse un cristiano della terza generazione, che proviene dal paganesimo e conosce poco la Palestina. Questi dettagli mal si adattano alle informazioni della tradizione, che ce lo presentano discepolo di Paolo.

Comunque, senza di lui non ci sarebbe il presepe, non ci sarebbe il Natale.

Si è soliti affermare che il Vangelo di Luca è il Vangelo della misericordia: sì e no. Il suo Vangelo annuncia una Parola di misericordia e di giudizio. Secondo Luca, Gesù è il vero “Salvatore”, ci parla di “salvezza” più degli altri; una salvezza per tutti: liberazione dall’oppressione psicologica causata dal “male”.

Luca non si ferma al Risorto o all’Ascensione, ma continua con un nuovo tempo: il tempo della Chiesa. La salvezza ci arriva per mezzo dello Spirito Santo che crea testimoni, profeti, missionari e martiri.

Veniamo al Vangelo di oggi. Nel proemio (1,1-4) si afferma che Luca segue “in modo accurato” i suoi precedessori, testimoni oculari che scrissero (1,3), ma vuole trasmetterli “con ordine” cronologico. Dopo la presentazione del Battista - e in parallelo, di Gesù - passa a raccontarci l’inizio dell’attività in Galilea del Nazareno – dall’aramaico Nazarà - con la predicazione a Nazaret e a Cafarnao (prima sezione: 4,14-44). In entrambi i luoghi si rivela con parole e azioni: mal accolto dai nazaretani, suoi amici e parenti, rimpianto da tutti gli abitanti di Cafarnao. Nella sinagoga di Nazaret, Gesù inaugura la sua predicazione leggendo e commentando con forza il testo isaiano. Un commento breve: di gran insegnamento per certi diaconi e certi presbiteri.

Interessante il racconto concentrico del nostro Luca: Gesù si alza in piedi (v. 16a), gli viene dato il rotolo (v. 17), apre il rotolo (v. 17), riavvolge il rotolo, lo restituisce (v.20), si siede (v. 20). A che serve questo giochetto? A mettere al centro, cioè in risalto, la citazione biblica: Is 61,1-2 e Is 58,6. Una citazione che armonizza vari testi.

“Gli occhi di tutti erano fissi su di lui”: una indiretta, questa volta, per i laici. Che dice Cristo? «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato». E poi che successe? Vedremo la prossima domenica.

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