Commento al Vangelo
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Il giorno del Signore

Domenica 23 maggio - Pentecoste - Anno B

Un torrente di amore che va annunciato

At 2,1-11; Salmo 103; Gal 5,16-25; Gv 15,26-27; 16,12-15

Dicono le statistiche che ogni cinque ore esce un libro che riguarda Gesù Cristo, ma suppongo che lo Spirito Santo – questo “sconosciuto”- rimanga molto indietro nella graduatoria.

San Paolo afferma che senza di lui non si può fare proprio niente (1Cor 12,3). L’ultima edizione della Sacra Bibbia della Cei (Conferenza episcopale italiana) lo chiama Paràclito: termine greco che possiamo tradurre con “avvocato difensore” ma non con “consolatore”.

Lo Spirito Santo è “l’altro Paràclito”(14,15), perché il primo è Gesù Cristo. Come si insegna nel catechismo della Cresima, notiamo che nei “discorsi di addio” di Giovanni dell’ultima Cena, Gesù per cinque volte promette di inviare il Paràclito.

Prima di tutto perché rimanga con noi per sempre (14,16).

Secondo: lo Spirito ha il compito di ricordarci, a noi smemorati, tutto ciò che ci ha detto il Cristo (14,26-27). Ma noi abbiamo veramente desiderio di ascoltare e comprendere la sua Parola?

In terzo luogo, in 15,26-27, lui ci aiuterà a dare testimonianza.

Quarto (16,7-11): in vista dell’arrivo dello Spirito anche la partenza di Gesù è cosa buona.

Quinto (16,12-15): lo Spirito Santo ci guiderà a tutta la verità.

Il Vangelo di Pentecoste del ciclo B ci invita a meditare sulla terza e quinta promessa. “Quando verrà il Paràclito, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza … ”(15,26-27). Queste due sentenze del Paràclito, che riguardano la sua testimonianza su Gesù e quella sul mondo per mezzo dei discepoli, sono in realtà una sola cosa: la testimonianza è unica. Quindi più capiamo chi sia il Cristo e più eviteremo il rischio di addormentarci o di rimanere tutti assorti nei nostri giocattoli chiudendoci in noi stessi.

«Lo Spirito non si vede» dirà qualcuno , ma si vedono i santi e coloro che danno la vita pur di compiere il loro dovere e difendere la giustizia, la legalità: beato Rosario Livatino, prega per le nostre autorità.

Poi in 16,12-15, Giovanni ci ricorda la nostra “pochezza”, i nostri limiti nel “portare il peso”, cioè nel comprendere il mistero della Pasqua. “Lo Spirito della verità” sarà come un potente specchio di tutto quello che passa nel cuore del Padre proteso verso il Figlio.

Questo torrente di amore non può essere taciuto, ma deve essere annunciato. Dalla Pentecoste nasce una Chiesa sempre giovane, sempre missionaria.

Vieni, Santo Spirito.

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