Commento al Vangelo
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Il giorno del Signore

Domenica 24 giugno - Natività di San Giovanni Battista - Anno B

Lasciamoci interpellare dalla profezia di Giovanni Battista

Is 49,1-6; Sal 138; At 13,22-26; Lc 1,57-66.88

La XII domenica del Tempo Ordinario coincide quest’anno con la festa della Natività di San Giovanni Battista, patrono della città di Cesena. Le letture di questa domenica sono della festa ricordata. Solo di Gesù e di Giovanni si celebrano la nascita e la morte, e i testi delle letture e preghiere di questa celebrazione liturgica sottolineano chiaramente la diversa missione che essi vivono.

La nascita di Giovanni Battista viene profetizzata nel testo di Isaia: “Il Signore mi ha plasmato suo servo fin dal seno materno” (Is. 49,5). Il brano presenta la missione profetica di colui che Dio ha scelto. Nel pensiero di Isaia, la profezia riguarda il popolo d’Israele e poi si rivolge al futuro messia. Oggi si applica a Giovanni Battista.

La seconda lettura (tratta dagli Atti, scritti da Luca) riporta un discorso fatto da Paolo ad Antiochia di Pisidia, dove presenta l’identità che Giovanni ha di sé: “Io non sono colui che voi pensate! Ma ecco, viene dopo di me uno, al quale io non sono degno di slacciare i sandali” (v. 25): viene sottolineata la superiorità assoluta del Messia, Giovanni ne è solo testimone.

Scriveva San Pier Damiani in un’omelia per questa festa: “La nascita di Giovanni Battista richiama immediatamente quella di Gesù: la nascita miracolosa del Precursore, generato da un padre anziano e da una madre sterile, non aveva infatti altro scopo che quello di preparare la venuta imminente del Salvatore. L’amico doveva nascere prima dello sposo, il servo prima del suo Signore, la voce prima del Verbo, la fiaccola prima del Sole, il messaggero prima del Giudice, il riscattato prima del Redentore”(omelia 24).

Giovanni è uomo di una parola forte, schietta; grida le esigenze del regno che verrà e ha bisogno - scrive Luca - del silenzio del deserto per ascoltare la volontà di Dio su di sé e sulla storia, per farsene  profeta: “Il bambino cresceva e si fortificava nello Spirito e stava nei deserti fino al giorno della sua manifestazione ad Israele” (Lc. 1,80). Questo versetto conclusivo ci ricorda che l’ascolto della Parola di Dio deve mettere radice nel cuore, crescere e fruttificare.

Amare la figura di Giovanni Battista costituisce un’educazione permanente a essere docili e attenti alla venuta di Cristo nella nostra vita. Lasciamoci interpellare dalla profezia e dalla testimonianza di Giovanni Battista. Abbiamo pregato all’inizio dell’Eucarestia: “O Padre, che hai mandato san Giovanni Battista a preparare a Cristo Signore un popolo ben disposto, allieta la tua Chiesa con l’abbondanza dei doni dello Spirito e guidala sulla via della salvezza e della pace”.  Amen. (Dall’orazione – colletta del giorno)

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