Commento al Vangelo
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Il giorno del Signore

Domenica 25 luglio - 17ª domenica Tempo Ordinario - Anno B

Un pane speciale per sfamare la folla

2Re 4,42-44; Salmo 114; Ef 4,1-6; Gv 6,1-15

Chi sotto un ombrellone e chi sotto un abete, molti stanno leggendo un libro non molto impegnativo o una rivista di pettegolezzi.

La liturgia, invece, abbandona per quattro domeniche san Marco – che iniziavamo a conoscere un po’ di più - per tuffarsi nel cap. 6 di Giovanni dove ogni parola è un trampolino di lancio verso qualcosa di molto spirituale e profondo.

Giovanni parte da un avvenimento riportato dai Sinottici - la moltiplicazione dei pani - in vista di una profonda catechesi che avrà il suo apice verso la fine del cap. 6. “Il monte” (versetto 3) costituisce lo scenario del segno che Gesù farà e ci ricorda Mosè che promulga la Legge. Tutto avviene nella cornice della Pasqua giudaica che preannuncia la nuova Pasqua (versetto 4). Gesù ritorna alla riva occidentale del lago di Tiberiade o mar di Galilea e una “grande folla” lo segue: è da intendersi nel senso fisico. Tante persone, cioè, lo seguono dopo aver visto prodigi, che qui sono chiamati “segni”.

Poi il Vangelo afferma che Gesù “vide” una grande folla che “veniva da lui”: sta sbocciando la fede (6, 5.35). Al versetto 10 “si misero a sedere”: la moltitudine arriva a essere commensale in un banchetto che prefigura l’Ultima Cena e l’istituzione dell’Eucarestia. Il numero è approssimativo, e ci prepara alla grandiosità del segno/miracolo. Anche Mosè alimentò il suo popolo (Es 18,35). Però qui manca il deserto, anzi c’era “molta erba”. Il tutto rimanda a ciò che fece il profeta Eliseo (2Re 4,42s) annunciando la presenza di un nuovo profeta in mezzo al popolo.

Gesù dialoga con due discepoli: Filippo e Andrea, ma fanno la figura di chi non sa che pesci prendere. La domanda di Gesù vuole metterli alla prova. Nel resto del racconto, Cristo, quale nuovo Mosè e definitivo profeta, rimane sempre al centro: sa quello che fa, “vede” con sguardo profondo, comanda, e chiede «dove potremo comprare il pane?», per vedere se la loro mente si apriva o no alla fede. Il racconto giovanneo ci fa intravedere che i pani che sfameranno la folla sono, in realtà, alquanto speciali.

Infine sembra che nessuno abbia ancora capito. “Ma Gesù si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo” (versetto 15): non è venuto a cercare applausi, ma a fare il Messia come il Padre voleva. Ci saremmo aspettati che i discepoli, la Chiesa degli inizi, fossero stati i primi ad accettare questo Gesù che non segue schemi umani.

I discepoli sono ancora come un aereo che prende la corsa senza decollare, nella solitudine di un aeroporto senza nessuno come, per esempio, quello di Caracas.

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