Commento al Vangelo
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Il giorno del Signore

Domenica 27 novembre - 1ª domenica di Avvento - Anno A

IL MONDO NON SPIEGA TUTTO IL PADRE CELESTE SÌ

Is 2,1-5; Salmo 121; Rm 13,11-14; Mt 24,37-44

Anno nuovo della Chiesa. Nelle prime settimane, alziamo i nostri occhi per guardare in faccia a questo “Figlio dell’uomo”, “Colui che è, che era e che verrà” (Ap 1,8). Ci accompagna San Matteo: lo conosciamo? Il capitolo 24 annuncia il ritorno definitivo del Cristo: “Allora apparirà in cielo il segno del Figlio dell’uomo (dal versetto 30 al 32). Ormai viaggiamo fra la nebbia e facciamo fatica a distinguere i segnali più comuni: “Dalla pianta di fico imparate la parabola”.

L’esempio è per noi, buona gente, ma un po’ distratti e avvezzi a mangiare la mollica e non il pane duro. Facciamo fatica a “masticare” la Parola, e preferiamo qualche “dolcetto” confezionato da altri. Avanti, niente piagnistei: lo Spirito Santo c’è. “Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno”. Questo mondo non sa spiegare tutto, il Padre celeste sì. Di fronte a tanti suicidi di giovani anche un seminarista, a La Guaira (Venezuela) rimaniamo sbalorditi, perché? Forse corrono troppo, vogliono essere “come gli altri”, vincere senza duri allenamenti. I più fragili non ce la fanno ad “apparire” sempre intelligenti, in festa e alla moda.

Gesù ci suggerisce di imparare dalla natura: come può un tenero alberello, con poche radici, resistere a una tormenta? Noi più anziani vediamo, anche nei nostri licei, la presenza di quel “Principe” che ci vuole tanto bene... che ci ammazza sul serio, alla lettera, senza simbolismi.

Il Vangelo di oggi ci ricorda i malvagi del tempo del “giusto Noè”. Fecero le loro scelte, senza incertezze, “non si accorsero di nulla” ignari della “bomba d’acqua”, avendo rigettato la luce di Cristo Risorto, per loro era notte fonda. La tradizione giudaica interpreta la frase “prendevano moglie e prendevano marito” in un modo negativo: si riferirebbe alla malvagità, alle relazioni sessuali corrotte, a comportamenti osceni, ma in tutta la Scrittura esiste anche una visione positiva della sessualità.

Tuttavia non cadiamo nell’ingenuità di credere che tutto è permesso. Il giudizio arriva improvviso: quand’ero diacono, due giovani correvano in una moto, poi la botta. “Uno fu portato via e l’altro lasciato”. Grazie al cielo, chi rimase, ha messo su giudizio. L’unica soluzione è “vegliare”, non addormentarsi. Per questo la Chiesa celebra la Pasqua. “Ma dicevi che siamo in Avvento...”.

Senza la “Pasqua” di ogni domenica tutto diventa impossibile, e tutti gli altri – che sono persone - diventano semplicemente un oggetto che, se non serve, si getta.

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Domenica 27 novembre - 1ª domenica di Avvento - Anno A
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