Commento al Vangelo
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Il giorno del Signore

Domenica 28 novembre - 1ª domenica di Avvento - Anno C

RISOLLEVATEVI E ALZATE IL CAPO LA VOSTRA LIBERAZIONE È VICINA

Ger 33,14-16; Salmo 24; 1Ts 3,12 - 4,2; Lc 21,25-28.34-36

Diamo il “benvenuto” a San Luca che ci accompagnerà in questo nuovo ciclo liturgico, il “C”. Che sarebbe del nostro tradizionale Natale senza questo evangelista? Diamo anche il “Benvenuto” al nuovo anno liturgico che ci regala la Chiesa. Dicendo “nuovo” si intende che quello di prima è finito.

Ciò vuol dire che, fra tante cose belle, ci ha lasciato anche una piccola amarezza: non l’abbiamo vissuto come dovevamo. Forse abbiamo la sensazione di essere stati promossi con un “sei meno meno”. L’anno liturgico è centrato su Gesù Cristo – o su che cosa dovrebbe essere centrato? – cioè sulla sua personalità, in tutta la sua portata. Non vi possiamo togliere niente senza correre il rischio di ottenere una caricatura del Nazareno.

Cerchiamo di capire bene quando il Nuovo Testamento ci parla della seconda venuta di Cristo: «Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria» (versetto 27). Certo, verrà come giudice e questo vorrà dire la sconfitta definitiva, l’annichilimento di tutte le forze del male insieme ai loro capi e, per contro, il trionfo della verità del Vangelo. Ma mi incontrerò anche con quella persona che ho sempre cercato e amato: un amico sincero, un amico fino in fondo. “Le potenze dei cieli saranno sconvolte”. Allora ci sarà chi morirà “per la paura”, mentre il Signore a noi dice: «Risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina» (versetto 28). Non illudiamoci: è possibile perché lui ci darà una mano. E che succederà a coloro che hanno rifiutato Gesù di Nazaret?

Morti “per la paura” si accorgeranno di aver sbagliato tutte le scelte fondamentali della vita. Ma attenzione, non basta credere in Gesù e nell’insegnamento della Chiesa. Ci sono tanti nostri atteggiamenti che “appesantiscono” i nostri cuori e ci buttano a terra. Quali sono? «Vizi, ubriachezze e le preoccupazioni della vita quotidiana» (versetto 34).

La liturgia ci dice: svegliatevi, o meglio: “Vegliate in ogni momento”. Che bel programma per l’Avvento. Nel bel Paese che mi ospita, il Venezuela, domenica scorsa ci sono state le elezioni dei governatori e dei sindaci, ma niente cambierà: il popolo ha ricevuto regolari iniezioni di “paura” da vent’anni.

Nessuno più protesta perché la gente ha paura di perdere quei pochi regali che riceve dal Governo: la sportina degli alimenti, il “bonus” che potrebbe non cadere sul tuo conto bancario, ecc... Le belle facce sono sempre quelle: ritornano ogni dieci anni con discorsi “alternativi” che iniziano sempre con «hermanos». Per dirla con Qoelet: “Non c’è niente di nuovo sotto il sole” (1,9).

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Domenica 28 novembre - 1ª domenica di Avvento - Anno C
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