Commento al Vangelo
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Il giorno del Signore

Domenica 29 gennaio - 4ª domenica Tempo Ordinario - Anno A

LE BEATITUDINI: ATTEGGIAMENTI SPIRITUALI PRATICABILI DA TUTTI

Sof 2,3; 3,12-13; Salmo 145; 1Cor 1,26-31; Mt 5,1-12

È lunedì. Vedo qui sotto, nella Casa sant’Ana di Carupano (Venezuela) la fila dei poveri che dalle prime luci dell’alba aspettano il medico di Caritas.

Nel Vangelo di Matteo troviamo “beati” nove volte e poi altre quattro; infine sette volte nell’Apocalisse: in essa tocchiamo con mano la vittoria definitiva del Cristo, Agnello sgozzato e risorto, sulle forze del Male, che non fanno altro che portare disastri nel cosmo intero.

Matteo 5: Gesù parla in nome di Dio. Quando commenti le “Beatitudini” ti vengono i brividi. Esse annunciano una felicità paradossale, perché tutto è visto in relazione a Dio e al suo Regno. In alcune beatitudini la felicità viene proiettata nell’ultimo giorno, nell’al di là: coloro che piangono saranno consolati, i miti erediteranno la terra, coloro che hanno fame e sete di giustizia saranno saziati… Le Beatitudini annunciano un modo nuovo, rivoluzionario, di pensare e di agire: una rivoluzione che inizia fin da adesso, ma che avrà il suo pieno compimento alla “fine de tempi”, cioè alla fine di questo tempo.

Prima beatitudine: Cristo dichiara felici quelli che sono “poveri”. “Beati i poveri nello spirito”, cioè, in quanto allo spirito, afferma Matteo a differenza di Luca: si tratta di essere poveri nell’intimo dello spirito umano. Quello che conta è la povertà del cuore, la povertà profonda: tutti coloro che sopportano le vicende umane fiduciosi nel Signore, facendo la sua volontà.

Le beatitudini matteane sono atteggiamenti spirituali praticabili da tutte le categorie. “Beati quelli che piangono” e soffrono per un lutto grave: Dio li consolerà. I miti erediteranno la terra. La “giustizia” dei versetti 6 e 10 non è solo quella sociale, ma molto di più: è fare la volontà di Dio e compiere la Torà di Cristo. “Beati i misericordiosi”: i discepoli di Gesù sono invitati a essere misericordiosi come lo è Dio. “Beati coloro che hanno un cuore puro”: osservare i precetti della “purità” in modo esteriore non basta: è necessario una convinzione profonda. “Beati coloro che costruiscono la pace”: quelli che cercano di vivere in comunione con Dio e i fratelli. “Beati siete voi”: arriverà anche la persecuzione, a diversi livelli: “Non preoccupatevi… lo Spirito del Padre parlerà in voi… chi avrà perseverato, sarà salvo” (Mt 10,9-22).

Per chi sono le beatitudini? Per tutti. La riflessione è bella che finita e sotto la mia finestra i bimbi continuano a piangere. Mi chiedo: cosa si può fare? Il Gesù di Matteo direbbe: stai vivendo secondo la mia Torà? Stai facendo la volontà di Dio nel profondo del tuo cuore?

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