Commento al Vangelo
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Il giorno del Signore

Domenica 3 maggio - 4ª domenica del Tempo Pasquale - Anno A

Nel riconoscere la Sua voce si fa esperienza della salvezza

At 2,14.36-41; Salmo 22; 1Pt 2,20-25; Gv 10,1-10

Questa IV Domenica di Pasqua è, da anni, la Domenica del Buon Pastore. In essa si celebra la Giornata di preghiera per le vocazioni sacerdotali e religiose. L’immagine Dio-Pastore attraversa tutta la Bibbia e si realizza pienamente in Gesù che si definisce il vero Pastore del gregge, cioè del popolo come delle singole persone che il Padre gli ha affidato per raggiungere, con Lui, la piena conoscenza della verità e vengono ristorate (salvate) con il dono gratuito e totale della sua Parola e della sua Grazia (bellezza e pienezza) che portano alla vita eterna.

Gesù ha parole forti nel brano del Vangelo: contro le false guide del popolo di Dio, gli scribi e i farisei che hanno cercato il dominio e lo sfruttamento delle persone. Gesù si presenta come l’unico vero pastore che ha amato il suo gregge (noi) donando la sua vita e risorgendo. Da Lui riceviamo i beni veri e nuovi che ci conducono alla vita eterna. E con immagini prese dal mondo della pastorizia Gesù ci mette in guardia dai falsi pastori e guide per le nostre anime.

Le persone che hanno accolto il dono della fede e della salvezza in Cristo riconoscono la sua voce, si fidano di Lui e Lo seguono perché fanno, in questo incontro e rapporto con Cristo, l’esperienza dolcissima dell’amore che le salva. Solo in questa esperienza amorosa si sentono al sicuro. La voce-parola di Gesù Buon Pastore non inganna mai perché sentiamo in noi di essere conosciuti e amati restando inondati e avvolti dalla sua Parola e dalla sua vita nuova di Risorto.

C’è un terzo motivo da tener presente. Oggi Gesù si manifesta Buon Pastore nella sua Chiesa attraverso i fratelli nella fede chiamati a questo servizio di guida e di sostegno di tutto il popolo di Dio nella persona del Papa, dei vescovi, dei sacerdoti, dei diaconi, dei catechisti. In questo il Signore ha corso un grande rischio: per la fragilità della condizione umana anche nella Chiesa ci sono dei cattivi pastori che non cercano il bene delle persone, ma se stessi in un falso concetto di servizio che diventa solo potere e sfruttamento. Questo Cristo lo sa e non dobbiamo smarrirci, bensì pregare per i pastori di oggi e del futuro perché chi conduce con forza e dolcezza la Chiesa è solo Lui, Cristo Signore.

Le altre Letture sono uno sviluppo importante per creare un buon rapporto e un cammino sicuro per la nostra realizzazione e salvezza, anche in modo particolare in questo periodo di lunga quarantena da Coronavirus. Di fronte al discorso duro e forte di Pietro ( Atti) che annuncia il Risorto “si sentono trafiggere il cuore”, consapevoli di non aver voluto capire Gesù, ma pronti a cambiare. E Pietro fa loro l’invito stesso di Gesù: “Convertitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare per il perdono dei vostri peccati e riceverete il dono dello Spirito Santo”. È l’invito che nella Chiesa risuona ogni anno, ogni giorno Anche Pietro (seconda Lettura) ci porta l’esempio di Gesù che noi siamo chiamati a imitare: fare il bene, anche nella sofferenza, perché ciò è gradito al Signore: “Cristo patì per voi lasciandovi un esempio… non commise peccato, non si trovò inganno sulla sua bocca… Egli portò i nostri peccati sul legno della croce… Eravate erranti come pecore, ma ora siete stati ricondotti al Pastore e custode delle vostre anime”. Parole molto chiare che dobbiamo fissare nella nostra mente e nel nostro cuore.

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Domenica 3 maggio - 4ª domenica del Tempo Pasquale - Anno A
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