Commento al Vangelo
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Il giorno del Signore

Domenica 31 gennaio - San Giovanni Bosco - 4ª domenica Tempo Ordinario - Anno B

Testimoni credibili dell’amore di Dio per tutti noi

Dt 18,15-20; Salmo 94; 1Cor 7,32-35; Mc 1,21-28

Il Vangelo di Marco, rivolto ai pagani, ha lo scopo di annunciare che Gesù è il Figlio di Dio: “Inizio del Vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio”. La missione di Gesù è “parola e azione” cioè insegnamento e opere di salvezza. Gesù insegna in maniera diversa dagli scribi, come uno che ha autorità perché ha la pienezza dello Spirito Santo e l’insegnamento di Gesù è unico e veritiero perché è accompagnato dai miracoli: segni che non si possono spiegare umanamente, ma che rivelano la presenza di Dio in Lui.
Una prima osservazione che riguarda anche noi. La gente rimane stupita e meravigliata dalle parole e dai gesti compiuti da Gesù, ma molti non vanno oltre. Non sanno varcare la soglia della fede che il Signore mostra per dirci chi è Lui per noi: il nostro unico Dio e Salvatore. Dobbiamo guardare e ascoltare in profondità la Parola di Dio e la sua Persona per liberarci dalla diffidenza nei suoi confronti e accoglierLo con cuore aperto e gioioso.
A noi sfugge l’oscura realtà di Satana, il nemico numero uno duro da vincere. Non possiamo competere con Satana perché è sempre più forte di noi. Solo Gesù è il Messia che libera l’uomo dal maligno e guarisce. La lotta tra il bene e il male si svolge su un piano spirituale, a noi superiore. Dobbiamo essere convinti che Gesù è venuto a combattere questa battaglia per noi, per il nostro unico vero bene.
Come dice il Vangelo di oggi: “Satana è uno spirito immondo e impuro” e lui sa bene chi è Gesù e non può prevalere su di Lui perché Gesù è il più forte che è venuto a spodestare il regno di Satana. Guardando a come va il mondo di oggi, Cristo ci può sembrare uno sconfitto, ma non è così: guardando agli avvenimenti e agli insegnamenti biblici l’ultima parola, di vittoria e di salvezza, spetta sempre a Dio. Certo Satana è capace di stravolgere la Parola e riesce a far apparire ciò che è bene male e viceversa. A tanti cristiani lui fa credere che neppure esiste e perciò ha campo libero per portare schiere di persone al male. Dice bene l’Apostolo San Giovanni: «Satana è falso e omicida fin dal principio».
Ma il Signore, che ci ha creati liberi e rispetta sempre il dono della libertà, c’invita insistentemente a vivere bene questo dono. Nella lotta contro il male (che viene dal maligno) se diciamo sì a Dio, Egli ce lo considera come merito per la salvezza. Se diciamo di no a Dio rischiamo di costruirci la nostra rovina. Guardando alla prima Lettura, il Signore ci dà indicazioni utili per essere vittoriosi contro il male e rimanere dalla parte della verità e del bene, che è Dio stesso. “Io susciterò loro un profeta in mezzo ai loro fratelli e gli porrò in bocca le mie parole…”.
Ci saranno sempre profeti in mezzo al popolo di Dio (in Israele come nella Chiesa). Chi è un profeta di Dio? È una persona la cui vita, con una meravigliosa coerenza interiore, si fonda sulla esperienza di Dio, in un’intimità di cuore con Lui e con la sua volontà. La Chiesa è profetica: agisce e parla in nome di Dio. Noi cristiani siamo tutti profeti, chiamati a portare avanti nel mondo la parola di Dio, la sola capace di vincere il male. Perché ciò avvenga e l’annuncio sia efficace, dobbiamo essere testimoni credibili che vivono in prima persona ciò che annunciano in modo che, con l’aiuto di Dio, tanta gente smarrita possa tornare a Lui.

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