Commento al Vangelo
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IL GIORNO DEL SIGNORE

Domenica 4 aprile - Pasqua del Signore - Anno B

Alleluia, Cristo è risorto: è veramente risorto

At 10,34.37-43; Salmo 117; Col 3,1-4; Gv 20,1-9

Dio è imparziale: ha inviato il suo Figlio Gesù come Signore di tutti, egli “è anche il Dio dei pagani” (Rm 3,29). Nei versetti 37-41 si annuncia tutto quello che Gesù ha fatto con la forza dello Spirito incominciando dalla Galilea: Egli passò facendo il bene “e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo”. Lo appesero a un albero, “ma Dio lo ha resuscitato al terzo giorno”: è la Pasqua di Cristo, una gioia immensa che si ripete ogni volta che celebriamo l’Eucarestia.

Passiamo alla sezione etica della seconda lettura: “Se siete risorti con Cristo”. Tutto l’agire morale del battezzato viene spiegato a partire dal suo rapporto “in Cristo” risorto e glorioso. L’apostolo ci invita a guardare là dov’è Cristo “seduto alla destra di Dio” e a cercare le “cose dell’alto”.

I credenti guardando Lui, cioè obbedendogli, evitano ogni fuga dal mondo. “Voi infatti siete morti”. Questo verbo al passato ricorda ai cristiani che sono morti nel battesimo, ma oggi vivono nella vita del Risorto. Un giorno Cristo, “vostra vita”, si manifesterà insieme a voi che adesso siete nascosti con Lui. Se siamo risorti, eliminiamo dunque tutto quello che non ha più senso per noi ed è in contraddizione con la nuova condizione in cui ci troviamo.

Il giorno di Pasqua, Maria di Màgdala va al sepolcro “quando era ancora buio”: cosa poco verosimile, ma accettabile. Gli uomini senza fede giacciono ancora nelle tenebre. La Maddalena, vedendo il sepolcro aperto, ha infatti i suoi sospetti, si ritira spaventata e corre ad avvisare Simon Pietro e l’altro discepolo dicendo: “Hanno portato via il Signore”. Tutto si svolge “il primo giorno della settimana, dopo il sabato”.

Il quarto Vangelo ha un interesse particolare per “l’altro discepolo, quello che Gesù amava”. Corsero ambedue, Pietro e l’altro discepolo, però questi corse più veloce, superò Pietro, arrivò per primo, si affacciò all’ingresso, vide “i teli posati là” e poi aspettò. Giunto Simon Pietro, contemplò con precisione tutte le cose che vi erano dentro: “i teli posati là, e il sudario”; il tutto ben in ordine, e nient’altro si dice. In poche parole, chi è arrivato per primo è anche colui che alla fine (v. 8) “vide e credette”.

Le bende piegate con cura e la tomba vuota sono per “il discepolo che Gesù amava” un segno credibile: il corpo del Maestro non è stato portato via. E Pietro? Dopo la sua confessione su Gesù ( Gv 6,69), e dopo questa ispezione al sepolcro, diventa un’autorità riconosciuta, un testimone importantissimo della Pasqua (c. 21). Tu sei quel discepolo, “quello che Gesù amava”.

Alleluia, Cristo è risorto. Quanti segni di resurrezione: chi prega giorno e notte, chi lotta per i diritti umani, chi per la giustizia e per la democrazia; chi strappa la terra al deserto; chi inventa una medicina per il cancro o un nuovo vaccino; e poi tanti adolescenti che protestano contro l’usura, contro le mafie e lottano per un mondo più pulito. “Questo è il giorno che ha fatto il Signore: rallegriamoci in esso ed esultiamo” ( Salmo 118,24). Alleluia, Cristo è risorto: è veramente risorto.

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