Commento al Vangelo
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Il giorno del Signore

Domenica 6 dicembre - 2ª domenica di Avvento - Anno B

Splenderà per tutti la gloria misericordiosa del Signore

Is 40,1-5.9-11; Salmo 84; 2Pt 3,8-14; Mc 1,1-8

Tutta la Parola di Dio di questa seconda domenica di Avvento ci proietta in avanti perché, mettendoci in un vero incontro con essa, possiamo e cerchiamo di vedere e di capire il vero futuro che Dio sta preparando per noi e per l’umanità intera.

Il nostro cammino verso la prima venuta di Cristo nel profondo e commovente mistero del Natale, nella misura in cui lo viviamo nella sua verità ci aiuta a sentirci immersi con gioia in questo dono unico del Padre ora, in ogni attimo della nostra vita, con il nostro essere tesi alla venuta finale del Signore: l’avvenimento vero e importante che ci riguarda e ci eleva in Dio, tutto questo oggi ben presentato dalla sua Parola.

“Inizio del Vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio”. La parola chiave è “ Vangelo”, lieto annuncio. L’evangelista Marco è concreto: ci dice non solo che il Vangelo è l’annuncio del Regno di Dio, ma è la persona e la storia stessa di Gesù che noi dobbiamo accogliere. Questa storia, fondamentale per la nostra vita, è iniziata da Giovanni Battista, che con parole di fuoco e con il Battesimo di conversione chiama la gente a pentirsi e a cambiare vita perché il Messia, Cristo, non passi invano in mezzo a loro. Camminando verso il Natale è una proposta che ci riguarda personalmente: fino a che punto Cristo è importante per me? Ci credo che se lo accolgo sarò salvo e se invece non m’interessa sarò perduto? In particolare due sono i passi del brano che siamo invitati a fare nostri: le parole di Giovanni e il suo esempio di vita.

“ Voce di uno che grida nel deserto” possono significare due atteggiamenti opposti di vita: voce che grida invano perché nessuno l’ascolta – saper fare deserto nella nostra vita, spesso stressante e dispersiva, perché nel nostro cuore ci siano spazio e silenzio, che ci permettono di incontrare il Signore e di stare con Lui. E questo ci permetterà, con il suo aiuto, di “raddrizzare i suoi sentieri”.

La missione di Giovanni Battista, perché sia convincente, è basata su un’austerità di vita singolare: veste in modo rude (l’abito nella Bibbia è il prolungamento della persona), si nutre di cibi naturali, non sofisticati, così come Dio glieli fa trovare. Non si preoccupa di queste cose. Si interessa solo di annunciare uno “più forte di lui” che è Gesù: la forza attribuita al Messia si rivela nella lotta di Gesù contro Satana. Giovanni è solo un servo di Gesù, il quale viene per immergerci nello Spirito Santo con la sua Parola che purifica e santifica.

Seconda Lettura: Isaia è il profeta dell’Avvento. Rivolge al popolo di Dio parole di conforto e di consolazione. È finita la schiavitù a Babilonia, il peccato è stato scontato. Dio viene a visitare il suo popolo; è libero e può ritornare nella terra d’Israele. In questa storia annunciata e realizzata ognuno è chiamato a “preparare la via al Signore” come per Israele così oggi per noi, per la Chiesa e per l’umanità che in Cristo riceve la salvezza che dà un senso alto e vero alla nostra vita di ogni giorno. Allora splenderà per tutti la gloria misericordiosa del Signore.

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