Commento al Vangelo
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Il giorno del Signore

Domenica 6 giugno - Santissimo Corpo e Sangue Gesù - Anno B

Chiamati a "consegnarci" al massimo, con l'eucaristia

Es 24,3-8; Sal 115; Eb 9,11-15; Mc 14,12-16.22-26

Preghiamo per i palestinesi e per gli israeliani che sono in cammino verso la “tregua promessa”. Il testo di questa domenica ha un parallelo curioso nell’umile ingresso di Gesù a Gerusalemme (11,1-11) dove Marco dedica ben sette versetti al “giovane asino” (11,1-7).

Nel giorno di Pasqua si immolavano gli agnelli.

Subito il giorno dopo iniziava la festa degli Azzimi – pani senza lievito - durante la settimana. San Marco ci parla di una preparazione minuziosa della cena pasquale. «Dove vuoi che andiamo a preparare, perché tu possa mangiare la Pasqua?» (v. 12) e nel v. 14: «Il Maestro chiede: ‘Dov’è la mia stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli’?».

L’espressione “mangiare la Pasqua” viene riferita esclusivamente a Gesù. Qual è il “segno” per eccellenza della sua Pasqua? La “consegna” che sta per vivere: lui stesso si consegna sotto il segno del pane. Spezza il pane per “riunire” i suoi donandosi fino in fondo, mentre Giuda “spezza” la comunità in senso negativo. «Questo è il mio corpo» non fa riferimento solo al pane per quel che è, ma a quello che il pane è diventato: benedetto, spezzato, offerto. Certo, Gesù è presente in quel pane, ma quel pronome dimostrativo “questo” fa riferimento alla persona di Cristo in quanto consegnato totalmente agli altri; il Risorto li chiamerà “fratelli”.

Poi viene il “Sangue versato”. «Questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per molti» (v. 24): in questo “mio” non si fa riferimento solo alla persona di Gesù – certo, nessuno lo dubita - ma viene specificato come “sangue della alleanza” e “versato”: qualcosa di invisibile sta per succedere. In effetti, il sangue “versato” da Giuda, dalle autorità, dalla folla, realizza invece una vera alleanza per tutti. “Sangue dell’alleanza” lo troviamo anche nella prima lettura di oggi: Es 24,8, però il “sangue” in Marco appare come segno di comunione: infatti “ne bevvero tutti”.

Con l’Eucaristia siamo chiamati a “consegnarci” al massimo: sia nei confronti del Signore, sia nei confronti dei fratelli e delle sorelle.

Quando andremo a Messa, prima di metterci sotto l’ombrellone, dal 25 luglio al 22 agosto ascolteremo per quattro domeniche il capitolo 6 di Giovanni che ci parlerà del “pane del cielo, quello vero” (Gv 6,32).

Non sarà facile, ma è necessario: se vogliamo crescere bisogna mangiare anche il pane duro.

Tanti santi ci stupiscono per il loro amore all’Eucarestia.

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