Commento al Vangelo
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Il giorno del Signore

Domenica 8 marzo - 2ª domenica di Quaresima - Anno A

Spogliati di noi stessi per essere pieni dei doni di Dio

Gen 12,1-4; Salmo 32; 2Tm 1,8-10; Mt 17,1-9

La Parola di questa seconda domenica di Quaresima ce ne approfondisce il significato. Anche noi come Pietro, Giacomo e Giovanni siamo chiamati sul monte della Trasfigurazione per ravvivare la nostra fede in Cristo. È una sosta riposante prima di riprendere, nella pianura della nostra vita, i duri sentieri che conducono al Calvario. Abbiamo bisogno che il Signore risorto e trasfigurato si avvicini e ci tocchi dicendo: “Alzatevi e non temete”. Il tocco di Gesù è guaritore, esorcizza le nostre paure, ci richiama alla realtà quotidiana e ci rilancia verso la folla degli uomini. Bisogna imparare a leggere i drammi della vita alla luce della gioia pasquale.

La Trasfigurazione di Gesù avviene “su un monte”. Matteo non ne indica il nome. Vuole così segnalare un nuovo monte Sinai, dove la gloria di Dio si era manifestata, seppure in modo velato, a Mosè e ad Elia. La loro presenza accanto a Gesù trasfigurato è una testimonianza della pienezza dei tempi nei quali solo in Cristo l’uomo è salvato e rinnovato. La Legge (Mosè) e la Profezia ( Elia) erano l’annuncio delle realtà messianiche concentrate in Cristo.

La Trasfigurazione di Gesù è un annuncio e un preludio della sua Pasqua di Risurrezione. Gesù mostra in anticipo la sua condizione luminosa e sfolgorante che dopo

la Passione e la Croce sarebbe rimasta in Lui per sempre. In questa trasformazione gloriosa siamo chiamati tutti noi se cerchiamo di percorrere la stessa strada del Signore, ascoltandolo e imitandolo. Pietro, con le sue parole, vorrebbe rendere permanente questa visione estasiante, solo momentanea.

Ma Gesù prima di arrivare a questa pienezza di luce e di vita, accetta il cammino della fatica, della sofferenza, della Passione e della Croce. La Trasfigurazione è uno stimolo forte che ci viene donato per affrontare con Cristo la morte a noi stessi e ai nostri peccati per vivere in eterno la vita in pienezza e nella verità insieme con Gesù. Del resto se viviamo con gioia, fin d’ora, i Sacramenti (Battesimo, Riconciliazione, Eucarestia e Cresima) che rinnovano e arricchiscono in continuazione la nostra vita, siamo già in Cristo persone trasfigurate. Con il Vangelo di oggi abbiamo la conferma del senso penitenziale della Quaresima (=preghiera, digiuno e carità): siamo invitati a spogliarci di noi stessi, anche se ci costa, per essere pieni dei doni di Dio.

La prima Lettura (Gen 12,1-4) ci ricorda la vocazione di Abramo. Crede anche se, nella sua vita piena di prove, non vede la realizzazione di queste promesse. È la fede che serve anche a noi.

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Domenica 8 marzo - 2ª domenica di Quaresima - Anno A
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