Editoriale
stampa

Il coraggio di dire dei no

I no, ci ricordavano i nostri educatori, sono i binari entro i quali si cresce e ci si forma. Sono i sostegni degli alberi ancora giovani che altrimenti si piegherebbero al primo vento.

Il coraggio di dire dei no

Dalla tragedia di Corinaldo mi sento interpellato. Come padre e come giornalista. I sei morti, e i numerosi feriti, di cui alcuni ancora molto gravi, sono un peso incredibile su tutti noi e sulla coscienza di chi, con la sua condotta spregiudicata, ha favorito o scatenato quell’inferno, verso l’una di notte.

Come ha scritto Antonella Mariani su Avvenire di martedì scorso, i giovani e i giovanissimi spesso sono trattati come “carne da macello, polli da spennare”. Chiediamoci, ha scritto, perché alcuni adulti li stipino in luoghi inadatti, servano loro alcolici, facciano arrivare droghe sulle porte e dentro a certi locali. Come mai succede. Perché è consentito? Perché non si dice nulla? Perché, nonostante le tante, troppe leggi in materia? Sono tutti interrogativi che sottoscrivo.

Purtroppo, in Italia, all’indignazione del momento, all’apertura di inchieste giudiziarie, ai proclami per la ricerca della verità, non raramente segue l’oblio. È un film già visto. Ma non vogliamo e non dobbiamo rassegnarci. Per questo motivo chiediamo ancora giustizia, per i nostri figli, per i giovanissimi, per tutti. Morti sul lavoro e sulla strada compresi. Le norme vanno rispettate.

Da Corinaldo arriva un altro messaggio, per noi genitori, sul quale mi interrogo. Ci vorrebbe, lo chiedo prima a me stesso,il coraggio di dire dei no, quello che i nostri ragazzi cercano e non trovano? Dopo certi fatti, don Oreste Benzi ce lo avrebbe chiesto con vigore, con la forza della sua passione educativa. I giovanissimi domandano e non ricevono. Allora può essere che chiedano ai vari autori del momento, i trapper dei quali noi padri ignoriamo l’esistenza. Ignoriamo pure i messaggi diffusi in rete e sui social da questi influencer, nuovi guru dell’era digitale. Per poi scoprirli solo quando accadono tragedie come quella di Corinaldo.

Solo allora andiamo a spulciare su Internet e leggiamo che Young Signorino (pseudonimo di Paolo Caputo), trapper 19enne cesenate molto in voga tra i ragazzi delle medie, avrebbe dichiarato in un’intervista che “Satana è il suo vero padre”. Mi trema il sangue, nel pronunciare certe frasi. Lo ammetto. Con me lo dicono, a bassa voce perché oggi non si possono più formulare giudizi, quanti hanno figli di quell’età, ma non solo loro.

I no, ci ricordavano i nostri educatori, sono i binari entro i quali si cresce e ci si forma. Sono i sostegni degli alberi ancora giovani che altrimenti si piegherebbero al primo vento. Sono necessari come il pane, ci è sempre stato insegnato. Sono il sale del voler bene, del rapporto d’amore tra padri e figli. Esprimono il coraggio di separare il bene dal male e di  definire la realtà per quella che è. Senza mistificazioni.

Creative Commons - attribuzione - condividi allo stesso modo
Il coraggio di dire dei no
  • Attualmente 0 su 5 Stelle.
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Votazione: 0/5 (0 somma dei voti) disabilitato.

Grazie per il tuo voto!

Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta!

Il tuo voto è cambiato, grazie mille!

Log in o crea un account per votare questa pagina.

Non sei abilitato all'invio del commento.

Effettua il Login per poter inviare un commento