Editoriale
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Plastic Free

La mano dell’uomo, cioè di tutti noi, pare non avere un grande rispetto per l’ambiente, la grande casa comune in cui abitiamo. Siamo tutti pronti a sfruttare, a raccogliere, a fare man bassa di quanto ci si può portare a casa propria. Siamo molto meno svelti nel cercare di mettere in essere comportamenti virtuosi, nel rispetto del Creato e di ciò che contiene

Plastic Free

Siamo alle solite. Nel breve volgere di pochi giorni siamo passati da un clima ancora quasi estivo al grigio dell’inverno. Ci può stare, qualcuno potrebbe dire: siamo in pieno autunno ed è nella logica che possa piovere, anche in maniera abbondante. Non ci sta, a mio avviso, che in ogni occasione debbano verificarsi disastri, inondazioni, sfollati, frane, dissesti e disagi di ogni tipo.

Anche le immagini rimbalzate martedì scorso da Matera, con le strade del centro cittadino trasformate in fiumi, dicono di qualcosa che non quadra. E non ci sta neppure che eventi di tali proporzioni negli ultimi anni si siano moltiplicati rispetto a un recente passato.

Cosa sta accadendo? Con esattezza nessuno può sottoscriverlo. Certo è che la mano dell’uomo, cioè di tutti noi, pare non avere un grande rispetto per l’ambiente, la grande casa comune in cui abitiamo. Siamo tutti pronti a sfruttare, a raccogliere, a fare man bassa di quanto ci si può portare a casa propria. Siamo molto meno svelti nel cercare di mettere in essere comportamenti virtuosi, nel rispetto del Creato e di ciò che contiene.

Torna in campo l’educazione, a partire da noi adulti. È qui l’anello debole della questione. È da questa generazione di adulti, spesso adulti/adolescenti, che bisogna iniziare. Inutile invocare il plastic free a ogni costo, se poi i comportamenti non sono conseguenti.

La plastica, è stato ripetuto anche in questi giorni nel nostro territorio (cfr. pag. 12), non è da demonizzare a priori. In diverse occasioni è insostituibile. E, anziché gettarla, vale la pena recuperarla. Può generare, in un nuovo modello di economia circolare, lavoro e valore aggiunto. Un’opportunità, quindi, una risorsa per tutti, una best practice a cominciare da chi già oggi lavora con la plastica e vuole adeguarsi alle nuove normative e ai nuovi stili di vita.

Occorre una nuova coscienza. Inutile girarci attorno. O si riparte da zero e si comprende che i comportamenti di tutti influiscono sul nostro habitat, oppure le politiche pensate e messe in atto dagli Stati saranno vane. Gli Usa guidati da Trump hanno annunciato il ritiro dall’accordo di Parigi. E comunque, al momento, sembra che nessuno dei Paesi del G20 sia in linea con gli obiettivi fissati. Molto dipenderà da come reagirà l’opinione pubblica.

Sono tornato in argomento dopo poche settimane perché non possiamo sempre lamentarci e poi non adottare azioni conseguenti. Sarebbe un atteggiamento ipocrita. È vero, a volte si può avere l’impressione di guerreggiare con armi spuntate e di non essere all’altezza della sfida, troppo grande da affrontare. Ma giochiamocela. Se non per noi, facciamolo almeno per i nostri figli.

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