Opinioni
stampa

Bambini e salute

Disagio psichico, pediatri in campo

Il pediatra di famiglia è il più idoneo a valutare l’adeguatezza parentale, la depressione materna, i bassi livelli di calore e sostegno genitoriale, il rifiuto e l’ostilità materna, tutti fattori che influenzano lo sviluppo psicosociale del bambino e sono associati a depressione infantile e adolescenziale. A loro è dedicata una serie di incontri formativi, giunta al secondo anno.

Si è già detto su queste pagine che bambini e adolescenti si trovano oggi al centro di una grande emergenza sanitaria non sempre precocemente riconosciuta: il 10-20 per cento soffre di un disturbo neuropsichiatrico (deficit di attenzione-iperattività Adhd, disturbo postraumatico da stress, disturbi dell’umore, depressione precoce, disturbi del comportamento alimentare, dipendenza da schermi digitali).

Ora, per buona sorte, solo una parte di questi disagi si struttura in una malattia psichiatrica dell’adulto e ciò dipenderà dalla capacità di genitori, pediatri ed educatori di intercettare precocemente i sintomi di esordio e impostare atteggiamenti correttivi. Ad esempio, è certamente vero che chi nasce con uno specifico gene ha più probabilità di esprimere il deficit di attenzione/iperattività (Adhd), ma altrettanto vero è che questo disturbo comparirà molto meno in bambini che vivono in famiglie con genitori attenti rispetto a quelli che vivono in contesti trascurati.

Possiamo dire che l’emergenza è innanzitutto educativa. I pediatri sono fra i primi professionisti sanitari che intercettano le difficoltà nella relazione fra il lattante e la madre. Questa, durante l’allattamento al seno, porta non solo le sue qualità nutritive e amorevoli, ma anche il suo sé pensante, le sue emozioni che organizzano lo stato psichico del bambino.

Il pediatra di famiglia è il più idoneo a valutare l’adeguatezza parentale, la depressione materna, i bassi livelli di calore e sostegno genitoriale, il rifiuto e l’ostilità materna, tutti fattori che influenzano lo sviluppo psicosociale del bambino e sono associati a depressione infantile e adolescenziale.

Per aumentare le competenze dei colleghi pediatri, Francesco Ciotti e Catherine Hamon, entrambi neuropsichiatri infantili, e Massimo Mengozzi, psicologo e presidente del centro “Don Milani”, si sono fatti promotori di un’interessante iniziativa scientifica. In una serie di incontri, i professionisti del dipartimento di Cesena e Forlì hanno la possibilità di presentare a turno un caso clinico discutendone, con l’esperta neuropsichiatra Hamon, la diagnosi, interventi precoci e possibili soluzioni.

La proposta formativa è già al suo secondo anno e i pediatri che vi partecipano sono entusiasti in quanto ritengono di estrema importanza accrescere le competenze per poter mantenere la diagnosi e la cura di questi disturbi, per lo meno all’inizio, all’interno di loro ambulatori, sentiti familiari e rassicuranti dal bambino e dai suoi genitori.  Solo in un secondo tempo, se necessario, il caso sarà affidato al neuropsichiatra infantile competente.

Gli incontri si svolgono con cadenza mensile nei locali del centro “Don Milani”.  Ancora una volta, a fronte dello sproporzionato aumento della domanda di salute in contesti culturali/scientifici così specifici, la risposta dei medici di area pediatrica del nostro territorio, è quella di parlarsi, confrontarsi e collaborare insieme in prima persona, per trovare soluzioni innovative, nella loro apparente semplicità, possibili solo per l’affetto e interesse che tutti dimostrano verso i loro piccoli pazienti.  

Creative Commons - attribuzione - condividi allo stesso modo
Disagio psichico, pediatri in campo
  • Attualmente 0 su 5 Stelle.
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Votazione: 0/5 (0 somma dei voti) disabilitato.

Grazie per il tuo voto!

Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta!

Il tuo voto è cambiato, grazie mille!

Log in o crea un account per votare questa pagina.

Non sei abilitato all'invio del commento.

Effettua il Login per poter inviare un commento