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L’ospitalità è premessa dell’unità

Il tema della Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani di quest’anno (18-25 gennaio) si ispira alle vicende del naufragio di san Paolo nell’isola di Malta, a seguito della tempesta che colpì la nave sulla quale l’Apostolo era condotto in catene a Roma per essere giudicato dall’imperatore.

Cristo chiama tutti i suoi discepoli all'unità. I cristiani, come scriveva san Giovanni Paolo II nell'enciclica Ut unum sint (1995), hanno di fronte una grande sfida: «Fare tutto il possibile, con l'aiuto di Dio, per abbattere muri di divisione e di diffidenza, per superare ostacoli e pregiudizi, che impediscono l'annuncio del Vangelo della salvezza mediante la Croce di Gesù, unico Redentore dell'uomo, di ogni uomo».

Il tema della Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani di quest’anno (18-25 gennaio) si ispira alle vicende del naufragio di san Paolo nell’isola di Malta, a seguito della tempesta che colpì la nave sulla quale l’Apostolo era condotto in catene a Roma per essere giudicato dall’imperatore.

«Ci trattarono con gentilezza», scrive Luca negli Atti degli Apostoli (Atti 28,2) ricordando l’approdo fortunoso suo e di Paolo a Malta e la calda accoglienza ricevuta da parte degli abitanti dell’isola. Evidente è l’invito ad accogliere con la stessa gentilezza tutte le persone che incontriamo ogni giorno, indipendentemente dalle caratteristiche personali, culturali, di età, di lingua, di provenienza, di idee, di convinzione religiosa. È questo uno dei messaggi rivoluzionari del Vangelo, quando Gesù ci chiede di aprire il cuore e accogliere fraternamente chi ci è accanto, specialmente se piccolo, debole, povero, indifeso. Papa Francesco ce lo ricorda nell’Esortazione apostolica Evangelii gaudium (n. 179): «la parola di Dio insegna che nel fratello si trova il permanente prolungamento dell’Incarnazione per ognuno di noi».

Accogliere Cristo significa soprattutto “ascoltarlo” e mettersi in atteggiamento di accoglienza verso tutti. Ascoltando Gesù si entra in comunione con Lui e si è trasformati da Lui.

Il messaggio evangelico dell’accoglienza dell’altro, rimanda a quell’”Altro” per eccellenza che è Dio: il Dio della fede che tuttora è vicino, che visita l’uomo e sconvolge la sua vita. Da ciò emerge la verità che l’accoglienza “dell’altro” nella nostra vita e, soprattutto, l’accettazione dell’”altro da noi” diventa accoglienza di Dio stesso ed è segno della fedeltà al comandamento dell’amore che non conosce limiti: «Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri» (Giovanni 13, 34).

Il Concilio Vaticano II ricorda che «oggi urge l’obbligo che diventiamo generosamente prossimi di ogni uomo e rendiamo servizio coi fatti a colui che ci passa accanto, vecchio da tutti abbandonato o lavoratore straniero ingiustamente disprezzato, o emigrante, o fanciullo … che patisce immeritatamente per un peccato da lui non commesso, o affamato che richiama la nostra coscienza» (Gaudium et spes, n. 27). L’intera Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani è un invito alla comune preghiera per l’unità delle chiese e una chiamata a considerare il legame inscindibile tra l’annuncio della salvezza e l’amore fraterno.

La preghiera nel segno dell’ospitalità è buona premessa per l’unità dei cristiani. Preghiera da non riservare solo a questa settimana, e ospitalità da non riservare solo ai fedeli delle diverse confessioni cristiane, ma da vivere ogni giorno accogliendo con amore anche quanti non condividono la nostra lingua, la nostra cultura, la nostra fede. «L’amore incondizionato rivolto a ogni fratello e sorella è la vera divisa del cristiano.

Accogliere i piccoli, i deboli, i poveri, gli indifesi, i migranti e i rifugiati, significa amare Cristo stesso - sottolinea il sussidio Nazionale - è amare come Dio ama», con una tenerezza che abbraccia tutti, con una particolare predilezione verso chi soffre.

La preghiera a Dio e l’accoglienza di ogni persona, sono i due modi per costruire l’unità, prima della famiglia cristiana e poi di tutta la famiglia umana, attorno a Gesù Cristo Figlio di Dio, nato, morto e risorto, unico salvatore del mondo.

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