Psicologia quotidiana
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Maltrattamento psicologico sulla donna

Spesso il partner maltrattante intrude nelle amicizie e nelle attività della donna, esercita un controllo e/o si appropria del suo denaro. La minaccia, la intimidisce, vuole provocarne l’isolamento.

Nomina sunt consequentia rerum. I nomi sono conseguenza delle cose. Se le cose non hanno un nome rimangono senza esistenza. Questo è il caso del maltrattamento psicologico che, a differenza di quello fisico, è più difficile da riconoscere.

In questo breve articolo farò riferimento agli uomini che agiscono comportamenti maltrattanti nei confronti delle donne - anche se si possono riscontrare situazioni opposte.  Il maltrattamento psicologico include il comportamento possessivo, denigratorio e svalutante nei confronti della partner.

Spesso il partner maltrattante intrude nelle amicizie e nelle attività della donna, esercita un controllo e/o si appropria del suo denaro. La minaccia, la intimidisce, vuole provocarne l’isolamento. Nell’immaginario comune si pensa che il maltrattante sia una persona di basso livello culturale, economico e sociale. Al contrario, sempre più spesso si tratta di insospettabili, stimati professionisti, persone di successo.

Di solito, il comportamento maltrattante è graduale. La donna può rendersi conto all’improvviso che qualcosa non va. Si sente disorientata, confusa, colpevole. All’inizio si impegna a correggere la situazione sopraggiunta cercando di modificare il proprio comportamento. L’assumersi la colpa di quanto stia avvenendo rappresenta un meccanismo di difesa inconscio per distanziarsi dalla consapevolezza del doloroso nonsenso in cui la relazione è precipitata. In questa cornice di colpa e disorientamento la donna perde fiducia nel suo giudizio critico. I pensieri non sono più lucidi. La situazione è già preoccupante.

Come prevenire situazioni del genere? Mai minimizzare il primo “incidente”. Perché se ciò avviene questo comporta l’infrangere del limite su cui la coppia si è tacitamente accordata. Questo primo “incidente” minimizzato sposta il limite del possibile. Da quel momento in poi il patto implicito tra i partner viene modificato. Ciò comporta nella donna una inevitabile svalutazione della immagine di sé che la infragilisce ulteriormente. Se il primo gesto maltrattante non riceve, da parte della vittima, una risposta immediata, drastica, decisa, il limite invalicabile potrà essere valicato sempre, senza più limiti.

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