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Nessuno è invecchiato su Internet. A noi però toccherà

Massimo Mantellini si occupa di internet e cultura digitale da quando ancora non si parlava di web 2.0. Da qualche settimana ha dato alle stampe “Invecchiare al tempo della rete”, in cui indaga sugli effetti del digitale sulla qualità della vita delle persone anziane

Nessuno è invecchiato su Internet. A noi però toccherà

Massimo Mantellini si occupa di internet e cultura digitale da quando ancora non si parlava di web 2.0. Di lui abbiamo segnalato il saggio del 2018 “Bassa risoluzione”, in cui paragona le immagini sgranate che affollano la Rete alla superficialità delle relazioni e delle informazioni tipiche della società connessa, dove sfumature e dettagli si perdono e tutto viene rapidamente accantonato.

Da qualche settimana, sempre per Einaudi, Mantellini ha dato alle stampe “Invecchiare al tempo della rete”, in cui indaga sugli effetti del digitale sulla qualità della vita delle persone anziane. Il tema è certamente interessante e innovativo. Fino ad oggi abbiamo sempre collegato le nuove tecnologie alle generazioni più giovani – tanto da parlare di “nativi digitali” – ma ormai gli anni passano ed è giunto il momento di occuparsi di coloro che, cresciuti in un mondo analogico, proseguiranno e concluderanno la loro vita dalle parti del metaverso.

Per utilizzare la nota espressione, Internet sembra essere tutt’altro che un Paese per vecchi. Basti pensare alla facilità in cui si può incorrere in attacchi virali, truffe e richieste (o estorsioni) di dati personali. Fenomeni in cui ad essere più esposte sono le persone con meno competenze e difese. Ma soprattutto il mondo del web si presenta come veloce, accattivante, fluido… pensato e fatto da giovani per altri giovani. E i vecchi – scrive Mantellini – rischiano di sentirsi sempre più emarginati, irrilevanti e frustrati: “La tensione fra tecnologie digitali ed età avanzata è un confronto incessante fra possibilità e delusioni”.

Sì, perché le possibilità di sfruttare queste innovazioni per migliorare la vita di chi ha i capelli bianchi esiste ed è una sfida epocale a cui non ci si può sottrarre, anche solo per ragioni di mercato.

Dal suo osservatorio, Mantellini immagina perciò alcuni possibili scenari futuri. Nel primo, gli anziani si “ribellano” e – forti del loro numero crescente – costringono la tecnologia ad adattarsi ai loro bisogni, che comprendono più profondità e meno velocità. Nel secondo scenario, le parti si invertono: sono i vecchi a consegnarsi al nuovo mondo senza poterlo modificare. Non è da escludere però anche un’altra possibilità, in cui prevale l’estraneità reciproca e il destino degli anziani finisce per somigliare all’immobilità della pietra. “Nessuno è diventato vecchio su internet fino ad ora – conclude Mantellini –. Noi però lo stiamo diventando: resta da capire come. Come sarà la nostra nuova pietra immobile digitale?”.

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