Brutti e cattivi

Autore Filippo Cappelli
Introduzione

Ancora Claudio Santamaria e ancora la borgata romana. Sono i due collegamenti con un recente film di inaspettato successo, “Lo chiamavano Jeeg Robot”, di cui questo “Brutti e cattivi” ha più punti in comune di quel che ci si aspetti. Ne esce un film godibile e sincero, divertente con garbo e qualche volgarità molto cult.

Recensione

La trama: Abbandonati gli abiti da supereroe, stavolta Claudio Santamaria è il Papero, mendicante senza gambe e leader carismatico di una banda di freaks decisa a compiere la rapina della vita. Sono brutti e cattivi (anche sporchi, sì), ma non ci stanno a restare nella spazzatura dove il mondo li ha relegati.
Sembra davvero un folle raduno tra gli ultimi degli ultimi, che hanno perso gambe, braccia, lucidità mentale, ma non la voglia di riscattare una vita mesta. Oltre al Papero, mendicante, si incontrano l’amata e sensuale compagna senza arti superiori, ma abilissima con le gambe (meglio nota come Ballerina), il fidato accompagnatore strafatto e l’abile scassinatore nano dalle improbabili doti rap. Tutto sembra filare nel migliore dei modi, ma il destino beffardo non ha ancora finito con loro...
Il regista Cosimo Gomez fa il suo esordio portando sullo schermo il suo stesso soggetto che nel 2012 vinse il Premio Solinas. Il film ha una ricetta che può contare sul politicamente poco corretto, il trash a larga diffusione, un po’ di trovate divertenti, vette di volgarità stracult e qualche momento pulp, una durata risicata (meno di un’ora e mezza) e un’innegabile freschezza. Non è del tutto esente da forzature che ne appesantiscono in più punti la spontaneità, e qualche eccesso dalla risata troppo facile, ma regge bene fino alla fine.
L’idea di fondo è piuttosto palese: si può essere truffatori e gentaglia senza scrupoli anche da menomati. Ed è anche l’idea massima di uguaglianza a cui possiamo aspirare. Dopotutto il mondo che i nostri eroi si trovano ad affrontare non è certo migliore: mafia asiatica e predicatori discutibili vivono di prevaricazioni e doppi giochi. In questo senso il film è una rivoluzione o - meglio - la rivincita dei reietti che sputano in faccia al sistema precostituito, dominato dal socialmente accettabile. Schegge impazzite in un negozio di cristalli falsi.
Un film esasperato, forse vincolato troppo ai suoi limiti, che però sa rischiare, rimanendo sempre in bilico fra i generi: privilegiando le atmosfere comiche e grottesche a quelle da noir realistico. È vero: il sangue scorre a fiumi, e questo potrebbe far storcere il naso a chi sceglie una serata di svago senza troppe pretese. Ma si resta sempre più vicini a “Smetto quando voglio” che non a “Suburra”. E finendo per colpire in originalità e senso del limite.
Indicazioni: il film è vietato ai minori di 14 anni. Ma, volgarità a parte, apre diversi spunti di discussione.

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Data di pubblicazione 30/10/2017 18:30
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Brutti e cattivi
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Note
Categoria Cinema
Il Film

In programmazione: Uci Cinema (Savignano sul Rubicone)

Diretto da: Cosimo Gomez