IT

Autore Filippo Cappelli
Introduzione

Non c’è cosa più difficile e indelicata che mettere in imbarazzo una platea di animi concordi. È come trovarsi a una gara di cucina e, mentre tutti acclamano all’unanimità il vincitore, alzarsi per segnalare che il piatto non è poi questa gran cosa e la propria nonna avrebbe fatto molto meglio.
Ecco: mi sento allo stesso modo davanti a questo “It”, mutuato dall’omonimo capolavoro di Stephen King. Nonostante una ricezione estremamente positiva sia da parte del pubblico che dalla critica d’oltreoceano, questo “It” di Muschietti infatti non vale tutti gli onori che sta ricevendo.

Recensione

La trama: la prima cosa da notare è che la pellicola di Muschietti racconta solo la prima parte del romanzo di King. Seguiamo così le vicende di Bill, Beverly, Ben, Eddie, Ritchie, Stan e Mike, che insieme formano il “Club dei Perdenti”. Spinti dalla volontà di ritrovare Georgie, il fratellino di Bill scomparso un anno prima in circostanze misteriose, dovranno affrontare il terrificante Pennywise, un inquietante clown ballerino che vive da secoli nelle fogne della loro cittadina Derry e incarna in qualche modo il male dell’intera città...
Il romanzo d’origine dell’immarcescibile King è estremamente complesso: attraverso la storia di un’anonima cittadina americana, racconta di qualcosa che trascende il semplice racconto di formazione giovanile con annesso mostro, cosa che invece il film vorrebbe far passare. O meglio, deve far passare, a costo di raccontare anch’essa tutti i fatti, ma attraverso una lunghissima serie televisiva.
Detto ciò, è fuor di dubbio che un’opera cinematografica debba avvicinare un materiale del genere conscia della necessità di tagli e semplificazioni. Il problema è che sono stati troppi, troppo netti e troppo malgestiti. Nessuno degli eventi più forti e coraggiosi del libro sono stati mantenuti nella trasposizione, eccetto qualche rimando nei dialoghi. Così la storia della città di Derry è lasciata a un paio di dialoghi superficialissimi, i bulli sono macchiette e neppure i sette bambini sono ben caratterizzati. Nulla a confronto col romanzo, e il film esce con le ossa rotte anche a confronto con la miniserie del 1990.
Insomma, il risultato è un horror mediocre e prevedibile. Le cose migliori si contano sulla punta delle dita: un Bill Skarsgård fenomenale che si conferma un ottimo interprete nella parte del clown Pennywise. Ancora una volta, però, gestito malissimo: diviene infatti un semplice mostro da film horror quando nel libro era una vera personificazione del male.
Qualche scena d’impatto e un paio di inquadrature che rimangono nell’occhio portano appena alla sufficienza un film che avrebbe meritato assai di più. Per ora ci si può accontentare, in attesa del sequel previsto per il 2019 con protagonisti gli adulti incompiuti e ambientato ai giorni nostri. Ma questa è un’altra storia.
Il film è vietato ai minori di 14 anni (ai 17 non accompagnati da un adulto negli Usa).

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Data di pubblicazione 24/10/2017 18:39
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IT
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Note
Categoria Cinema
Il Film

In programmazione: Aladdin (Cesena), Eliseo (Cesena) Uci Cinema (Savignano sul Rubicone)

Diretto da: Andrés Muschietti