La prima notte del giudizio

Autore Filippo Cappelli
Introduzione

All’inizio era nato come un’idea originale. Inoltre, il franchise “The Purge” fin dal primo episodio aveva attirato una certa attenzione sia di critica (non molto positiva, ma comunque a salire) e di pubblico (quella sì subito robusta). L’idea è quella di mostrare gli Stati Uniti d’America nelle mani di un regime ultraconservatore e reazionario denominato “I Nuovi Padri Fondatori'. Per eliminare il crimine incontrollato istituiscono una giornata all’interno della quale per 12 ore viene permesso ogni crimine, incoraggiando violenze e soprusi di ogni genere allo scopo di creare uno sfogo, una “purificazione”.

Come si diceva, il franchise aveva incontrato un largo successo: costato appena 3 milioni di euro, ne aveva incassati 90. I due episodi successivi poi (“Anarchia – La notte del giudizio” del 2014 e “La notte del giudizio – Election Year” del 2016) avevano anche convinto un po’ più la stessa critica. E ora tocca a “La prima notte del giudizio”, un prequel che dovrebbe spiegare come tutto è nato.

Recensione

La trama: il film è ambientato nel 2014, a Staten Island, dove il neoeletto partito dei “Nuovi Padri Fondatori” decide di creare un esperimento sociale: portare il crimine a meno dell’1 per cento creando all’interno di un’area circoscritta l’opportunità di commettere qualsiasi nefandezza per 12 ore, senza temere conseguenze o altro. Se l’esperimento avrà successo, l’esperimento diverrà realtà per l'intero Paese, in modo da ridurre il numero di poveri, disperati, criminali... Il loro piano però non ha tenuto conto del fattore umano, di quanto in quella fetta di America le minoranze etniche siano coese tra di loro, di quanto la legge della strada abbia creato capi e leader che non accettano di essere carne da macello o di vedere la loro gente sterminata.

La prima parte del film regge bene. È concepita con garbo e non sbaglia neppure le inquadrature. Poi però cade. Lascia il posto a teorie sul genere umano e la storia moderna del tutto improbabili, prova a essere un manuale di sociologia che per quanto a scarsa visione e difficoltà di credibilità non ha rivali. Il cast, poi, formato da Y’Lan Noel, Marisa Tomei, Lex Scott Davis, Joivan Wade e Steve Harris fa quel che può per reggere le idee di DeMonaco in sceneggiatura. Ma il percorso è così sgradevole da mostrare davvero poco da salvare. Certo, il dito puntato del film si rivolge in maniera neanche troppo velata verso la “libertà” americana dell’America di Trump che vira verso un individualismo violento e sotto assedio. Insomma: bene la fattura, ma manca tutto il resto, dalla sceneggiatura (puerile) alle dinamiche fra i personaggi (noiose). Era lecito aspettarsi davvero molto di più.

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Data di pubblicazione 10/07/2018 18:30
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La prima notte del giudizio
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Note
Categoria Cinema
Il Film

Diretto da: Gerard McMurray

In programmazione: Multisala Uci Cinema (Savignano sul Rubicone)