Lady Bird
Delicato e fragile come un cristallo. Le ali della Gerwing sfiorano un cuore di provincia in un coming of age originale e sorprendente come da tempo non se ne vedevano.
La trama: siamo nel 2002, a Sacramento. Lady Bird è il sofisticato, ricercatissimo soprannome che l’adolescente Christine MacPherson (Saoirse Ronan) sceglie per se stessa. Christine sogna di trasferirsi in una grande città cosmopolita della costa orientale (“O nel luogo in cui gli scrittori si appartano nei boschi”) per frequentare una prestigiosa università dove vivere avventure e scovare opportunità a ogni angolo.
Giunta all’ultimo anno di liceo, la sua domanda di ammissione al college è povera di crediti extracurriculari, così per accedere al corso di studi dei suoi sogni, la diciassettenne è costretta a iscriversi al club teatrale del suo liceo. Animata da un incontenibile spirito di ribellione, una dispettosa indole anarchica e un'ambizione sfrenata che sogna di appagare lontano da casa, Christine scoprirà nel teatro un posto accogliente, un luogo dove incontrare nuovi amici e fare nuove esperienze; un rifugio dal rapporto complicato con la madre ipercritica e affettuosa, che vorrebbe che sua figlia diventasse “la migliore versione di se stessa”, e da un padre rimasto da poco disoccupato.
Il giorno della partenza si avvicina, ma l'eccentrica Christine ha ora l’opportunità di esplorare le tappe dell'adolescenza che ha sempre rimandato: le mascalzonate, i balli scolastici, i primi amori...
La Gerwing, pur non inanellando il migliore dei suoi film, si permette un racconto dall'aria malinconica e vagamente autobiografica che sorprende e colpisce. E in modo del tutto in naturale, senza ricorrere a chissà quali vezzi o esagerazioni, coccolando in un certo senso quella delicata sensazione che combina desiderio di accettazione e ribellione. È qui che il rapporto della regista con la sua immagine sul grande schermo si fa più piena. Dietro la sceneggiatura e i dialoghi ricchi e mai banali si sente qualcuno che racconta se stesso.
È perfetta Saoirse Ronan nell'incarnare la protagonista: l’attrice irlandese ha solo 23 anni ma da “Espiazione a Brooklyn”, interpretato a soli 14 anni, è ormai una veterana della delicata operazione di mettersi un film sulle sue giovani spalle e portarlo al suo naturale sviluppo emotivo. In ogni caso si tratta di un racconto davvero toccante, in quel delicato passaggio dell'adolescenza fatto di futuro, ma ancora aggrappato a un presente nonostante tutto pieno di speranze.
Un ottimo esordio alla regia per la Gerwing (lei sì una vera speranza) che consegna al cinema una voce femminile come non si vedeva dai tempi di Sofia Coppola.
Diretto da: Greta Gerwing
In programmazione: San Biagio (Cesena), Uci Cinema (Savignano sul Rubicone)