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Filippo Pittarello al Cesena

La presentazione dell'atleta ingaggiato dal Cavalluccio

Foto Marco Rossi

I fiori d’arancio tra il Cesena e Filippo Pittarello sono sbocciati. La lunga rincorsa del Cavalluccio all’attaccante era partita lo scorsa estate: quando la fumata bianca sembrava vicinissima, sul più bello la trattativa è sfumata. Ora è tutto realtà e con orgoglio il direttore sportivo bianconero Moreno Zebi esprime “la mia personale soddisfazione veicolando anche quella del club per presentare Filippo Maria Pittarello che viene a far parte della nostra famiglia dopo un inseguimento abbastanza lungo. Ha dimostrato di essere un giocatore performante e motivazionale per trovare una sua consacrazione personale. Ci auguriamo venga a rimpolpare la rosa a disposizione del mister per fornire prestazioni importanti e vincere più partite possibili”.

Con la maglia numero 11, succedendo quindi a Davide Munari, passato in prestito al Piacenza, William Viali avrà a disposizione una nuova pedina di peso nel reparto avanzato. “Ringrazio il direttore e la proprietà per aver reso possibile il trasferimento - afferma Pittarello in conferenza stampa - Cesena è il posto dove volevo essere in questo momento. La proprietà ha deciso di puntare su di me e ho scelto secondo la mia volontà. Dopo sei mesi è andato tutto per il meglio”.

Passare dalla Virtus Verona alla riva del Savio è un salto non da tutti. “Trovarmi qui ora è la consacrazione del lavoro fatto in questi anni. Rispetterò sempre la Virtus Verona, spero che questo sia il mio trampolino di lancio e di raggiungere la Serie B”. Il sogno nel cassetto è però un altro molto più ambizioso. “Per me è una ossessione: ho il desiderio di arrivare a giocare in Serie A”. Idee chiare sugli obiettivi ma anche sulle proprie forze. “Sono consapevole di essere un acquisto importante, fatto da una nuova proprietà. Il direttore ha manifestato la sua voglia di portarmi qui, voglio completare una rosa super competitiva che è al terzo posto in classifica con l’ambizione di provare a rosicchiare qualcosa alla prime due. Darò il mio contributo in ogni allenamento e partita, sono consapevole di poter migliorare ancora tanto”.

La prima uscita da spettatore non è stata però positiva, con lo scialbo 0-0 di sabato con la Viterbese. “I primi 25 minuti sono stati molto convincenti, ho visto idee precise e tante occasioni create. Il calcio è strano perché poi, se non si finalizza, l’altra squadra esce e ti mette sotto. Ero allo stadio, già lo conosco perché l’anno scorso ci ho giocato da avversario. L’organico per il 60-70 per cento è rimasto quello e anche l’idea di gioco di Viali è la stessa. Mi ha impressionato, il mister dà giocate codificate, sa cosa vuole ma lascia spazio alle idee del singolo. Sono felice di far parte di questo pensiero di gioco”.

Duttile in campo, il classe 1996 può giocare in coppia a supporto della punta centrale come trequartista nel 4-3-2-1 o anche come unico terminale offensivo. “A livello di caratteristiche mi piace andare in profondità ma allo stesso tempo riesco a tenere palla con le spalle alla porta e far salire la squadra”. Oltre al pallone, l'atleta padovano segue l’Nba e l’idolo è il compianto Kobe Bryant. “Mi son affezionato ai Los Angeles Lakers - conclude - ora ammiro LeBron James, anche se non arriverà all’amore che provavo per Bryant”.

Intanto è stato ufficializzato il passaggio dal Vicenza, fino al 30 giugno 2024 di Marco Calderoni. Per l'entourage bianconero, oggi a Milano, resta come ultimo obiettivo fornire un centrocampista al tecnico William Viali.

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