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La vigilia di Italia-Ungheria nelle parole dei ct Mancini e Rossi

Domani sera si gioca allo stadio di Cesena "Dino Manuzzi"

Il ct della Nazionale italiana, Roberto Mancini

Un bagno di folla ha accolto l’Italia a Cesenatico oggi dopo pranzo, in vista del secondo impegno di Nations League, domani sera allo stadio "Dino Manuzzi" di Cesena contro l’Ungheria. L’appuntamento è importante: gli Azzurri sono in fase di costruzione per il nuovo ciclo targato Roberto Mancini e di fronte si ritroveranno un’agguerrita Ungheria, capace di sconfiggere al primo incontro l’Inghilterra, cosa che non avveniva da ben 60 anni. Emozionato e sorridente è il Ct dell'Ungheria Marco Rossi, dopo la passeggiata all’Orogel Stadium Dino Manuzzi. L’incognita sarà la tenuta fisica. “Stiamo bene - dice alla vigilia in conferenza stampa -. I ragazzi hanno recuperato bene, chiaramente quando c’è così poco tempo non ti alleni e svolgi un lavoro di recupero. I parametri che abbiamo dicono che i ragazzi hanno recuperato quasi completamente”. Tornare al proprio paese è un altro aspetto denso di adrenalina. “Lavorando da Ct ho più tempo per tornare. Non manco da tanto tempo, chiaramente sto con la mia famiglia. L’emozione c’è, perché dopo 10 anni io e il mio assistente Cosimo, affrontiamo la nostra Nazionale”. Un rapporto speciale c’è anche col Ct Mancini. “L’ho incontrato col suo staff e ci ho giocato insieme, è stata una bella emozione. Domani sera ci sarà un tumulto. Vedremo come reagiremo”. In chiusura il commissario tecnico ha parlato anche dei suoi precedenti in città. “Cesena ma in generale la Romagna e l’Emilia sono rinomati nel mondo per quello che possono offrire. Ho bei ricordi qui: a Cesena ho giocato nel 1989. Con il Brescia restammo in serie B nello spareggio con l’Empoli. Ho bei ricordi e spero domani di andare avanti su questa strada”.

Dopo la sgambata serale dei campioni d’Europa, è toccato a Roberto Mancini tracciare il bilancio alla vigilia dell’impegno con i magiari. “L’Ungheria ha battuto con merito l’Inghilterra, ha pareggiato con Francia e Germania all’Europeo. Sarà difficile affrontarla perché ha qualità in attaccato e doti fisiche”. Parole di stima sono state dette al Ct Rossi. “Marco è stato il mio compagno di squadra in un momento in cui la Sampdoria non era nei tempi belli però abbiamo fatto delle cose buone. È un ragazzo perbene e sta facendo un buon lavoro da diversi anni con l’Ungheria. Dopo l’Europeo mi sembra che abbia fatto qualcosa di straordinario”.

Con l’incognita Donnarumma tra i pali, saranno tanti i volti nuovi dell’Italia per ritrovare gioco e smalto dopo la mancata qualificazione al Mondiale del Qatar. La sostanza però non cambierà. “Ci vuole tempo con i giocatori nuovi, non è un problema far giocare gli esordienti. Son ragazzi interessanti e vorrei vederli all’opera da qui alla fine della competizione. Si può vincere in qualsiasi modo, non c'è una ricetta particolare. Con tutti i sistemi si può vincere”. Dal gruppo azzurro molte pedine sono state scremate per via di scelte tecniche o per la poca benzina in corpo. Nicolò Barella però guarda oltre, “quando si parla di stanchezza - dice il centrocampista dell’Inter - con questa maglia addosso passa tutto in secondo piano. Ringrazio il pubblico, perché ci è sempre stato vicino e ha riempito gli stadi. Cercheremo di onorare la maglia e la voglia di vincere per i nostri tifosi”.

Di fronte ci sarà una formazione coriacea e molto fisica come l’Ungheria. “L’abbiamo seguita anche agli Europei. Hanno aperto un ciclo con mister Rossi. Sono compatti e molto difficili da affrontare, hanno giocatori di qualità davanti con giocatori importanti. Cercheremo di bucare la loro difesa e controbattere la loro voglia e fiducia dopo la vittoria con l’Inghilterra”. Ultime parole anche per la competizione in corso, “non sta a me dire se la Nations League debba essere posticipata. A fine stagione abbiamo giocato tanto, ma vestire questa maglia deve essere un onore e non un peso. Se c’è da giocare si gioca e lo farò, così come credo sia così per i miei compagni”.

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