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Shoah, i calciatori del Cesena e tutto lo staff in omaggio all'allenatore Arpad Weisz

Una mostra è a lui dedicata nei locali dell'ex pescheria

Foto Sandra e Urbano - Cesena

Una visita emozionante che ha unito nello stesso istante Cesena, la storia e i valori dello sport. Questa mattina i bianconeri accompagnati dal mister William Viali, dal direttore sportivo Alfio Pelliccioni e dal presidente Corrado Augusto Patrignani hanno visitato la mostra che alla Galleria Pescheria ripercorre la storia dell’allenatore ungherese ebreo Arpad Weisz, vincitore di uno scudetto con l’Inter (1930) e di due con il Bologna (1936 e 1937), che fu allontanato dall’Italia nel 1938 per le leggi razziali scomparendo insieme alla famiglia ad Auschwitz nel 1944.

“È importante – ha dichiarato il presidente del Cesena Fc Corrado Augusto Patrignani – che dallo sport arrivino messaggi di contrasto ad ogni forma di discriminazione e intolleranza. È significativo che a Cesena questa opera di sensibilizzazione avvenga riportando alla memoria una figura come Arpad Weisz che, dopo essere stato un allenatore di successo, fu una delle vittime del genocidio più grave che la storia ricordi. Iniziative come questa mostra a lui dedicata rappresentano un monito alle generazioni di oggi affinché gli errori del passato non si ripetano più”. A conclusione del percorso espositivo la squadra ha donato al sindaco Enzo Lattuca e all’assessore allo Sport Christian Castorri una maglia del Cesena con il nome di Arpad Weisz e con il numero 18.

“Quello di oggi – commentano sindaco e assessore – è un gesto di una sensibilità e di un’importanza uniche. Il Cesena fa sempre di più parte della vita dei cesenati e soprattutto dei giovanissimi che vedono nei giocatori i loro beniamini e in alcuni casi veri e proprio punti di riferimento. È importante che la storia del ‘900 venga rinnovata attraverso questi gesti. La straordinaria carriera di Arpad Weisz fa parte della nostra storia e la sua sorte l’ha resa sicuramente indimenticabile. Purtroppo la sua carriera si interruppe bruscamente nel 1939, quando, a seguito delle leggi razziali del 1938, assieme alla sua famiglia fu obbligato a lasciare l’Italia cercando riparo a Parigi e poi nella cittadina di Dordrecht, in Olanda, dove poco dopo furono arrestati e destinati ad Auschwitz”.

L’esposizione, promossa dal Comune di Cesena in collaborazione con l'Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea di Forlì-Cesena, resterà aperta al pubblico nella Galleria Pescheria fino a domenica 8 marzo con l’obiettivo di sensibilizzare i giovani, gli appassionati sportivi e non, alla drammatica persecuzione nazista di cui lo stesso Weisz fu vittima.

 

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