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Gioco d'azzardo

A Bagno di Romagna chiude l'unica sala da gioco presente in centro

Il rammarico del sindaco Baccini: "Si persegue la lotta al gioco d'azzardo solo sulle spalle di alcuni"

A Bagno di Romagna chiude l'unica sala da gioco presente in centro

L’applicazione della Delibera della Giunta regionale n. 831/2017, che ha introdotto l’obbligo di chiusura delle sale deputate al gioco d’azzardo lecito ha riguardato anche il Comune di Bagno di Romagna, dove ha chiuso la sala Vlt Agorà, unica sala attiva nel territorio comunale e presente nell’abitato di San Piero in Bagno.

 

A fronte di questo, il sindaco di Bagno di Romagna Marco Baccini è intervenuto sull’applicazione della delibera regionale per esprimere il proprio rammarico per la chiusura di un’attività nel centro di San Piero in Bagno, in forza di una disciplina – ha commentato il sindaco – "che non risolve il problema della ludopatia, ma va a colpire solamente alcune attività operanti in quel settore".

 

"Pur condividendo il fatto che la ludopatia è un problema sociale da combattere, in quanto coinvolge la popolazione ad ampio raggio, provocando seri problemi economici a persone di ogni età e che si riversa poi sulle famiglie e sul sistema del’assistenza sociale – fa sapere Marco Baccini – la normativa che ha portato alla chiusura della Vlt Agorà non è lo strumento per risolvere il problema, ma in realtà crea ulteriori danni.

Il problema deriva dall’obbligo di chiusura di queste strutture, nel caso in cui si trovino insediate nel raggio di 500 metri dai luoghi sensibili, quali chiese, scuole, ospedali, peraltro disposto con forza retroattiva. Ne deriva che nell’ambito dei piccoli comuni come Bagno di Romagna queste attività non possono di fatto esistere e sono obbligate a chiudere.

Il fatto illogico – prosegue il sindaco – è che se da una parte si obbliga a chiudere un’attività per la quale solo pochi anni fa i gestori hanno investito denaro e impegno e per la quale hanno ricevuto tutte le autorizzazioni dagli enti competenti, dall’altra continuano ad operare tutti quegli esercizi che contengono le note 'macchine da gioco', in ogni tabaccheria si trovano 'gratta e vinci', perversa il gioco su internet, con buona pace quindi per la lotta effettiva al gioco d’azzardo.

 Emerge – questa è la riflessione del sindaco – che nella sostanza si persegue la lotta al gioco d’azzardo solo sulle spalle di alcuni, che sono gli unici a subirne i danni, mentre il gioco d’azzardo continua a dilagare tra la società civile, con scarsa sensibilizzazione sul tema.

 Se l’obiettivo è eliminare questo problema sociale, sarebbe meglio un intervento più coraggioso ed eliminare totalmente tutti gli apparecchi da gioco da tutte le strutture, evitando così disuguaglianza incomprensibili.

 

La questione va avanti dal 2017 e non è certo una novità – conclude Marco Baccini – che ha seguito da vicino la vicenda. Comprendo la frustrazione dei gestori e mi auguro che possano presto ritrovare le energie per una nuova occupazione, superando questo momento in cui lo Stato e le Istituzioni sembrano troppo lontani".

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