Valle Savio
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Festa patronale

A Tomba rivive la festa

Sabato 7 e domenica 8 settembre l'oratorio e il caseggiato si animano per accogliere le celebrazioni della Vergine Addolorata

A Tomba rivive la festa

Tomba di Sarsina, un luogo dimenticato, pittoresco e caratteristico, torna a dar vita alla festa che ha raggiunto il traguardo dei 42 anni. Da quando il parroco don Egisto Battistini, ora defunto, nel 1977 invogliò alcuni ragazzi ad animare la festa dell’Oratorio della Madonna Addolorata, l’iniziativa è cresciuta e si è mantenuta nel tempo. I giovani di allora sono rimasti uniti e ancora oggi portano avanti l’appuntamento annuale, ora aiutati anche dai loro figli e coordinati da Paolo Bartolini.

Solo chi è stato a Tomba può capire l’unicità e la bellezza di questo luogo. L’oratorio della Tomba, una chiesetta privata di proprietà della famiglia Marini, e il caseggiato circostante si animano ogni anno quando viene festeggiata la patrona, la Vergine Addolorata.

Giovedì 5 settembre si è concluso il triduo di preparazione, svoltosi anche martedì e mercoledì, con il Santo Rosario e il canto delle litanie alle 20,30. Oggi sabato 7 settembre, dalle 19, si aprirà lo stand gastronomico, i dj set dei “Tipi tosti” suoneranno fino a tarda notte per animare la serata, finanziata dalla Bcc di Sarsina.  Domani domenica 8 settembre alle 15,30 la Messa solenne all’aperto, la processione, l’apertura della pesca di beneficenza e la pentolaccia per tutti i bambini. Alle 17 apertura dello stand e musica con l’orchestra “David Pacini”. Due animatrici faranno divertire tutti i bambini. Sarà allestita anche una mostra fotografica con le immagini delle feste degli anni passati.

Il piccolo oratorio privato, addossato all’antico palazzo padronale attorniato da costruzioni più recenti, venne costruito nel 1792 dalla famiglia Baldassarri per riuscire a partecipare più di frequente all’Eucarestia, in quanto era difficile recarsi d’inverno nella chiesa parrocchiale di Pagno che dista 3,5 chilometri con un dislivello di quasi 400 metri. Nel 1935 la famiglia Marini, attuali proprietari, acquistò il grande edificio e la chiesetta dalla famiglia Giannini. L’ultimo intervento di restauro che ha interessato la chiesa e il primo piano dell’edificio è del 1999. Nel 2007 viene donato alla chiesetta un originale dipinto a olio su tavola della Madonna con Bambino. Come apprendiamo dal volume “Romagna” di Emilio Rossetti, “Tomba” significa possedimento o tenuta con casa padronale, anche circondato da siepi e fossato, un inizio di castello. C’è ancora una piccola torre di difesa.

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