Valle Savio
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Attrarre nuovi investimenti in Valle per arrestare il calo demografico

Intervento della Confartigianato della Valle del Savio

Nella foto al centro Valerio Cangini, presidente Confartigianato Valle Ssvio con il responsabile di delegazione Pierluigi Bttistini a destra e il coordinatore di Mercato Saraceno e Sarsina Maurizio Crociani.

l rilancio del fare impresa in montagna è da sempre un obiettivo di Confartigianato Valle Savio. Nei giorni scorsi si è parlato della proposta di legge inoltrata dall'onorevole Vietina, sindaco di un comune montano del forlivese, che mira a garantire agevolazioni fiscali alle imprese già esistenti mediante l'istituzione di zone a fiscalità di vantaggio e ad attrarre nuovi investimenti attraverso riduzioni fiscali pensate per le cosiddette zone franche montane. Si tratta, per Confartigianato Valle Savio - di un terreno d'azione doverosa da perseguire, per il mantenimento del lavoro e della popolazione in loco, nel quadro di una politica più ampia al servizio delle imprese di montagna.
"Il problema centrale delle nostre imprese di vallata -  rimarca il presidente Confartigianato Valle Savio Valerio Cangini - è quello infrastrutturale. Essendo insediate in territori ancora svantaggiati rispetto alla pianura, scontano un gap infrastrutturale per quel che riguarda la rete stradale, ma anche la rete telematica. L'installazione della fibra ottica su tutto il territorio della Valle del Savio è un intervento ineludibile per consentire alle imprese di rimanere al passo, la risposta al diritto che le imprese hanno di svolgere il proprio mestiere in una condizione di par condicio rispetto ai competitori insediati altrove. La priorità sulle infrastrutture fisiche riguarda l'intervento sulla E45, con la riapertura il prima possibile all'intera circolazione dopo l'odissea di questi mesi successivi alla chiusura del viadotto Puleto. Un'altra priorità è quella di favorire la crescita del lavoro nella zona dell'Alta Valsavio, con una serie di interventi facilitatori”.
“La montagna, con le sue esigenze e le sue problematiche specifiche - aggiunge Cangini - deve tornare al centro dell'agenda politica. A Comuni e Unioni chiediamo di riportare lo sviluppo della montagna al centro del dibattito per evitare lo spopolamento demografico e imprenditoriale e di ribadire il concetto che la questione riguarda tutto il territorio, anche i Comuni di pianura, con i quali occorre ragionare in un'ottica di politica perequativa, con risorse delle entrale locali destinate alle popolazioni montane a compensazione dei vantaggi che l'area collinare consente ai cittadini di pianura, come ad esempio l'utilizzo delle aree verdi. Queste risorse debbono essere utilizzate per investimenti, opere pubbliche, mantenimento dei servizi, un'anticipazione di federalismo fiscale locale in chiave solidale. Quello che chiediamo è inoltre  la creazione di un nuovo modello di sviluppo del fare impresa in montagna per mantenere e incentivare le imprese agendo su politiche urbanistiche e tributarie, il potenziamento dei servizi locali, la valorizzazione delle filiere agroalimentari”.

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