Migranti
"Chiudere i porti è un controsenso". Il vescovo Douglas torna sul tema dell'accoglienza dei migranti
Le vibranti parole del vescovo suonano attualissime, alla luce dell'ennesimo barcone affondato venerdì scorso
Parole forti e vibranti quelle con le quali il vescovo Douglas Regattieri ha concluso ieri sera, domenica 1 luglio, le celebrazioni per la festa del patrono e del Santissimo Crocifisso a San Piero in Bagno, riprendendo il chiaro monito già lanciato in occasione della festa di san Giovanni Battista, domenica scorsa a Cesena.
Guardando il venerato Crocifisso detto “del soccorso”, con lo strazio di Gesù in croce, ha sottolineato con forza che “i porti sono fatti per partire e per attraccare, e per consentire un porto e un rifugio a chi è in mare in difficoltà. Chiudere i porti è un controsenso. Vantarsene non è cosa degna. Quando ci si chiude si è destinati a perire. Vergogna!”
Certo il vescovo Douglas ha anche ricordato che l’accoglienza va gestita bene, le cose vanno fatte con attenzione e prudenza, ma comunque ciò che deve prevalere deve essere lo spirito di accoglienza e non la volontà di chiusura e di isolamento. Parole forti comunque che muovono le coscienze e risultano particolarmente attuali alla luce di quanto avvenuto venerdì scorso con un l'ennesimo gommone affondato, altre cento vittime nel mar Mediterraneo. E sono quasi 1000 i morti dall'inizio dell'anno. Meditiamo.
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