Valle Savio
stampa

Comuni di collina e montagna

Confronto aperto sul tema “Quale Futuro per il Comune?”. Parte un'iniziativa del sindaco Baccini

Si è tenuto ieri sera presso la Sala Consiliare del Comune di Bagno di Romagna il secondo incontro organizzato dalla lista civica “Visione Comune” nell’ambito di un calendario di appuntamenti avviato per confrontarsi e condividere la “visione” futura che sarà alla base del programma elettorale.

Il sindaco di Bagno di Romagna, Marco Baccini

Si è tenuto ieri sera presso la Sala Consiliare del Comune di Bagno di Romagna il secondo incontro organizzato dalla lista civica “Visione Comune” nell’ambito di un calendario di appuntamenti avviato per confrontarsi e condividere la “visione” futura che sarà alla base del programma elettorale.

“Il tema dell’incontro “Quale Futuro per il Comune?” è stato pensato – ha precisato il sindaco Marco Baccini, promotore dell'iniziativa, che ha inviato in merito una nota alla stampa locale – proprio per riflettere sulle strategie organizzative che amministratori e parti politiche devono immaginare e adottare per fare in modo che i Comuni di piccole dimensioni continuino in futuro ad essere in grado di gestire i servizi in modo adeguato alle esigenze delle comunità amministrate”.

“Questo tema non suscita attrattiva al pari di altri, come quelli prossimi sul Parco o sulla qualità urbana o ancora sulla scuola e la cultura, ma pone delle questioni che è necessario affrontare a mio avviso – ha continuato Marco Baccini – se si vuole perseguire una politica lungimirante e responsabile”.

“Il dato da cui muovere è quello che è stato definito più volte nel corso dello stesso incontro del “caos organizzativo e istituzionale” in cui si trovano i piccoli comuni montani, che si trovano ormai ogni giorno a combattere contro continue diminuzioni di personale, progressive riduzioni di trasferimenti a bilancio, con difficoltà oggettive a gestire i servizi e dare risposte adeguate ai cittadini, per non fare menzione delle emergenze, che rendono la situazione insostenibile”.

Per fare un esempio veloce, ma che rende chiaramente l’idea, il numero dei dipendenti del Comune di Bagno di Romagna è passato dal 2013 al 2018 da n. 69 a n. 56, con 9 pensionamenti e altrettanti trasferimenti ad altri Enti, che hanno visto uscire dalla struttura il responsabile del settore Lavori Pubblici, del settore Edilizia e Urbanistica, del settore Cultura e Turismo. E’ di oggi la comunicazione dell’ennesimo trasferimento ad altro Ente dell’economo, che lascia un vuoto al settore Ragioneria dopo che eravamo riusciti a creare una certa stabilità. Il tutto sotto una normativa assurda che non permette assunzioni se non nel limite del 25 pedr cento. Altro esempio, non di secondo rilievo, è quello per cui dal 2013 al 2018 il bilancio del Comune ha registrato una diminuzione delle entrate correnti di oltre unmilione di euro e un aumento dei costi dei servizi generali. Da ultimo la grave partita dei costi del trasporto pubblico locale, che ancora una volta è ricaduta sui piccoli comuni”.

“Questa è in breve la situazione di Bagno, ma che riguarda parallelamente gli altri comuni delle nostre dimensioni a partire da quelli montani dell’Unione Valle Savio a quelli della vallata del Bidente”.

Ai problemi di tipo organizzativo e contabile, poi si aggiungono quelli di una instabilità istituzionale che ha contribuito al venir meno di politiche territoriali e di coordinamento tra Enti, tra smantellamento e riconferma delle Province, ormai prive di personale e risorse, creazione di Unioni dei Comuni, di Aree Vaste, trasferimento e deleghe di funzioni, in un contesto in continuo sviluppo e senza certezze di lungo termine”.     

Il tema ha suscitato un ampio confronto tra i presenti, tra cui il vicesindaco di Mercato Saraceno Luciano Casali, il rappresentante della Lega Nord e consigliere di Verghereto Gianni Facciani, ex dipendenti del Comune, rappresentanti della Confcommercio, del circolo del PD locale, e cittadini.

Uno dei temi centrali è stato rappresentato dall’Unione dei Comuni Valle Savio e della necessità di rivederne l’assetto con un rafforzamento del ruolo dei 4 comuni dell’area montana, partendo dal riconoscimento di una maggior autonomia istituzionale, una gestione dei servizi più vicina al territorio, anche attraverso una maggior condivisione e collaborazione tra i 4 comuni montani della gestione dei servizi. 

Altro tema caldo è stato quello della fusione con Verghereto che i cittadini e le parti politiche ritengono essere una strategia da perseguire nell’ottica di una politica pronta e responsabile. Al riguardo, lo stesso Sindaco – che ha sostenuto in più occasioni l’opportunità di una simile scelta – ha rimarcato che l’eventuale fusione porterebbe contributi spendibili immediatamente sul territorio pari a € 12 mln”.

La presa di coscienza che è emersa dal confronto e che è stata condivisa a linee generali è quella di agire sul locale cercando di impostare una maggior condivisione dei servizi tra i 4 comuni  montani, anche mediante convenzioni specifiche, che potrebbero partire dai settori tecnici, e di agire a livello politico verso l’alto per sostenere e rivendicare l’autonomia istituzionale dei piccoli comuni, avvalendosi dell’azione dei parlamentari locali.

Nel pomeriggio a Baccini ha risposto Massimiliano Pompignoli, consigliere regionale della Lega.

Ecco il testo di un comunicato stampa circa l'interrogazione inoltrata alla Giunta regionale

L’ipotesi di fusione tra il Comune di Bagno di Romagna e il Comune di Verghereto, nel cesenate, che porterebbe all’istituzione di un nuovo Comune unico, finisce nel mirino di Massimiliano Pompignoli (Ln), che chiede alla Giunta regionale se sia stato commissionato uno studio di fattibilità, in collaborazione con le due Amministrazioni comunali, e in caso affermativo quali risultati abbia fornito. L’atto ispettivo del consigliere leghista prende le mosse dalle dichiarazioni rese dal sindaco di Bagno di Romagna nel corso di un incontro pubblico promosso dalla lista civica “Visione Comune”. Il primo cittadino, infatti, in riferimento all’ipotesi di fusione dei due Comuni, avrebbe affermato che “l’istituzione di un Comune unico porterebbe contributi spendibili immediatamente sul territorio pari a 12 milioni di euro”. Da qui l’iniziativa di Pompignoli, che domanda all’esecutivo regionale “se i contributi evocati dal sindaco di Bagno di Romagna siano realistici e se non si ritenga affrettato e ancor più inopportuno l’avvio di un percorso per la fusione tra i Comuni di Bagno di Romagna e Verghereto alla luce del flop delle ultime consultazioni referendarie tenutesi in Emilia-Romagna, soprattutto in considerazione dell’assoluta incertezza sull’entità dei finanziamenti regionali e statali per i nuovi Comuni istituiti in seguito a fusione”.

Creative Commons - attribuzione - condividi allo stesso modo
Confronto aperto sul tema “Quale Futuro per il Comune?”. Parte un'iniziativa del sindaco Baccini
  • Attualmente 0 su 5 Stelle.
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Votazione: 0/5 (0 somma dei voti) disabilitato.

Grazie per il tuo voto!

Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta!

Il tuo voto è cambiato, grazie mille!

Log in o crea un account per votare questa pagina.

Non sei abilitato all'invio del commento.

Effettua il Login per poter inviare un commento