RICORRENZA
Giornata mondiale dell’Alzheimer: "Serve impegno concreto di Regione e Governo"
La richiesta della Fondazione Maratona Alzheimer di inserire i "Caffè Alzheimer" nella rete dei servizi territoriali sociali e sanitari
Oggi è la Giornata mondiale dell’Alzheimer. Nell'occasione la Fondazione Maratona Alzheimer con sede a Mercato Saraceno torna a sottoporre all’attenzione dei decisori politici e istituzionali l’utilità di inserire i "Caffè Alzheimer" nella rete dei servizi territoriali sociali e sanitari.
"I Caffè - dicono dall'associazione - rappresentano iniziative replicabili e a basso costo, capaci di coinvolgere il malato e il caregiver, hanno un’impostazione multidisciplinare grazie alla presenza di diverse figure professionali e si giovano della centralità del prezioso lavoro dei volontari".
L’esperienza condotta dalla Fondazione di 16 Caffè svolti in 9 Regioni ha consentito la raccolta di dati poi confluiti in uno studio che evidenzia la diminuzione degli stati depressivi, il miglioramento comportamentale e il mantenimento di condizioni discrete di vita nei pazienti che hanno frequentato gli appuntamenti dei Caffè.
Per queste ragioni, la Fondazione chiede, in via ufficiale "al Governo e alle Regioni di coordinarsi per impiegare le risorse del Fondo per l’Alzheimer e le demenze, dello stesso Fondo sanitario e di altri fondi sociali disponibili per supportare 1.000 Caffè Alzheimer su tutto il territorio nazionale, capaci di far salire il numero dei beneficiari a oltre 30.000 persone".
"Se agli sforzi del volontariato - la considerazione finale - si unisse la volontà di Governo e Regioni nella programmazione nazionale dei Caffè Alzheimer, si potrebbe riuscire a raggiungere un grande numero di persone con capacità cognitive non integre, ma da conservare il più a lungo possibile. Questo sembra, alla Fondazione Maratona Alzheimer, il modo più giusto e non retorico di celebrare la Giornata mondiale dell’Alzheimer, con il pensiero rivolto a ogni persona con una demenza e alle loro famiglie, troppo spesso dimenticate e aggravate da un lavoro di cura difficile che si fa, a volte, stremante perché condotto in solitudine".
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