Imprese
Imprese e crisi, come prevenire i fallimenti
Se ne è parlato a Sarsina, al centro culturale di via Roma, nel terzo incontro dei trittico di seminari promossi da Confartigianato Cesena
Attuare misure idonee a individuare e prevenire situazioni di crisi, di insolvenza o di perdita della continuità aziendale mediante l’istituzione di un assetto organizzativo, amministrativo, contabile e gestionale adeguato alla natura e alle dimensioni dell’impresa.
Lo richiede la riforma delle procedure con l'introduzione del nuovo codice della crisi e dell'insolvenza che ha cambiato notevolmente l’approccio normativo, passando da una mera gestione degli effetti dell’insolvenza e del successivo fallimento a una attività aziendale tesa a prevenire l’insorgenza di situazioni di insolvenza.
Se ne è parlato a Sarsina, al centro culturale di via Roma, nel terzo incontro dei trittico di seminari promossi da Confartigianato Cesena per far conoscere le novità della riforma che intende contrastare le situazioni a rischio e offrire soluzioni concrete su come rapportarsi a quella che è già stata definita da molti come la riforma epocale del diritto fallimentare.
“Il nuovo codice della crisi e dell'insolvenza, entrato in vigore quest'anno – spiega il coordinatore territoriale di Confartigianato Maurizio Crociani - riforma la gestione del fallimento. Alcuni punti della riforma sono già entrati in vigore da ora, mentre altri saranno resi effettivi a partire da agosto 2020. L’obiettivo è di anticipare eventuali situazioni di rischio, attraverso specifici strumenti, per una più rapida diagnosi della difficoltà delle imprese e salvaguardare la capacità imprenditoriale. In questa logica preventiva, le imprese debbono dotarsi di sistemi informativi per monitorare i flussi di cassa e il budget dell’impresa e stabilire i piani e le strategie per ripristinare in azienda equilibrio economico, patrimoniale o finanziario. Lo staff di Confartigianato è a disposizione per affiancare le imprese in questa indispensabile azione preventiva, ora dovuta anche per legge, allo scopo di salvaguardare la loro virtuosa attività nel territorio montano, dove già è più difficile fare impresa rispetto alla pianura più servita".
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