Valle Savio
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CELEBRAZIONI

In Vallata si celebra la festa del Perdono, una tradizione nata dalla generosità dei sacerdoti

Domenica mattina, alle 11,15, il parroco don Alfio Rossi, presiederà la Messa e in serata, alle 19, si effettuerà il Bacio al Crocifisso

In Vallata si celebra la festa del Perdono, una tradizione nata dalla generosità dei sacerdoti

Ci avviciniamo anche quest’anno alla “Festa del Perdono”, un appuntamento religioso significativo e sentitissimo dall’intera comunità parrocchiale di Bagno di Romagna, ormai da diversi secoli. Oggi, venerdì 8 marzo, alle 11,15, il vescovo di Cesena-Sarsina Douglas Regattieri, presiederà la concelebrazione religiosa nella Basilica di S. Maria Assunta, con la partecipazione anche degli studenti delle scuole del territorio e della corale della medesima parrocchia. Nel pomeriggio, alle 16, si svolgerà la solenne processione con il Crocifisso lungo le vie del paese termale. Domenica mattina, alle 11,15, il parroco don Alfio Rossi, presiederà la Messa e in serata, alle 19, si effettuerà il Bacio al Crocifisso.

Da tantissimo tempo si vive e si concede la Perdonanza nel territorio bagnese, sin da quando alcuni sacerdoti passavano di parrocchia in parrocchia, permettendo anche ai fedeli più lontani dal centro abitato, in prevalenza i contadini viventi nelle sperdute e disagiate vallate dell’entroterra, di riscoprire e di vivere da vicino il Sacramento della Confessione, cioè della Misericordia e del Perdono divini. Tutto ciò ha contribuito a rafforzare la fede, mantenendone vivi i caratteri di genuinità popolare anche nei secoli a venire e a far divenire i sentimenti religiosi un elemento identitario e centrale nella vita sociale e culturale dei territori di montagna, come quello dell’Alto Savio.

Quando ci si chiede, nei dibattiti culturali odierni, perché il sentimento della fede e l’attaccamento ai valori trasmessi dalla fede stessa siano ancora così forti nei territori della montagna, in un mondo che invece ormai si avvia ad una sempre più marcata secolarizzazione,  occorrerebbe semplicemente andare a studiare e anche a riscoprire le sane radici culturali e religiose delle popolazioni montane: la Festa del Perdono è una delle risposte a questi interrogativi ed ha certamente molti meriti. Ci sono infatti delle radici in ciascuno degli individui e nella società che non si possono estirpare o indebolire: il Perdono è indubbiamente una di quelle radici per i cristiani di Bagno di Romagna!

La Festa del Perdono si struttura in due distinte fasi: in primis, l’Indulgenza plenaria, cioè l’assoluzione della pena dovuta per i peccati commessi, concessa a tutti coloro che si saranno avvicinati al Sacramento della Confessione, mostrando un profondo e sincero pentimento;in secondo luogo la Comunione al Corpo e al Sangue di Cristo.

Due sono a questo proposito i simboli della profondissima devozione popolare: il Sacro Corporale e il Crocifisso ligneo. Del Miracolo Eucaristico si sa con certezza che avvenne nel lontano 1412, quando il monaco camaldolese Lazzaro, veneto, mentre era intento a “celebrare il divino Sacrificio, fu occupata la sua mente, per opera diabolica, da un forte dubbio intorno alla reale presenza di Gesù in Sacramento; quand’ecco vide mettersi in ebollizione le sacre specie, riversarsi fuori dal calice e spandersi sopra il Corporale in forma di vivo e palpitante sangue”. Del Crocifisso ligneo si può constatare la sua grandezza quasi naturale e far risalire la sua composizione scultorea al Quattrocento: in base al privilegio concesso da diversi Pontefici, la devozione ad esso permette di soddisfare in anticipo il precetto pasquale.

Bagno di Romagna condivide il raro privilegio del Miracolo Eucaristico assieme a poche altre località italiane, fra cui vale la pena ricordare Lanciano (IV secolo d.C.), Ferrara (XII secolo), Bolsena (forse il più celebre, avvenuto nel 1263) e Cascia (XIV secolo). Per concludere con i riferimenti storici, è necessario aggiungere che la Perdonanza venne istituita ufficialmente nel 1294 da Papa Celestino V. Egli decretò infatti la remissione dei peccati ed assoluzione dalla pena per tutti coloro che, visitando devotamente la Basilica abruzzese di Collemaggio nel giorno 29 agosto, si fossero sinceramente pentiti di atti illeciti compiuti verso il prossimo. Il Papa introdusse pertanto il concetto chiave di “riconciliazione” tra Dio e gli uomini, che implica il superamento della “rottura”, derivante dal peccato: concetto importante, che fu ripreso da Paolo VI, che ne approfondì il salvifico valore nell’indire appositamente il Giubileo del 1975. E non è forse sulla stessa linea di amore che anche Papa Francesco ha indetto, nel dicembre 2015, l’Anno Santo della Misericordia?

La Festa del Perdono sarà quest’anno anticipata da un evento felice e da tanto tempo desiderato, che avrà luogo domenica 3 marzo, alle ore 16 e sarà presieduto dal Vescovo di Cesena-Sarsina, mons. Douglas Regattieri: la consacrazione del nuovo altare della Chiesa di S. Maria Assunta a Bagno.

L’altare è l’ultimo atto del restauro della Basilica, avviato nel 1990. Esso è stato realizzato con grande professionalità da un esperto artigiano del territorio locale e verrà completato da cinque pregevoli formelle in lastra d’argento sbalzato, che rappresentano cinque significativi momenti della vita della Madonna. La cerimonia religiosa sarà animata dalle corali di Bagno di Romagna e di San Piero e vedrà la partecipazione di tutte quelle persone che con generosità, con dedizione e con spirito di servizio cristiano si sono rese disponibili per montare l’altare. Ecco un ulteriore esempio di quell’attaccamento spontaneo e profondo alla fede religiosa, entrata da secoli a far parte della vita degli abitanti bagnesi e che si manifesta concretamente anche in queste felici occasioni di cui si è parlato all’inizio di quest’articolo. Don Alfio Rossi auspica vivamente che la ricorrenza solenne del Perdono rappresenti una nuova tappa del percorso spirituale e morale verso “una società dell’amore” e, comunque, più buona; una società che sappia davvero metter al centro di tutto Dio e che sappia accantonare l’io egoista e individualista. Viene spontaneo concludere che proprio e solo Dio sa quanto ce ne sia bisogno oggi, in ogni luogo e in ogni tempo.

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