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Montagna

La neve c'è, gli impianti no. Tutti a ciaspolare

Ciò che si temeva mancasse, ovvero la neve, è caduta copiosa in alta Valsavio il 2 febbraio e grazie al freddo che, stando alle previsioni, dovrebbe mantenersi stabile anche nei prossimi giorni

La neve c'è, gli impianti no. Tutti a ciaspolare

Ciò che si temeva mancasse, ovvero la neve, è caduta copiosa in alta Valsavio il 2 febbraio e grazie al freddo che, stando alle previsioni, dovrebbe mantenersi stabile anche nei prossimi giorni, garantirà un bel fine settimana ai ciaspolatori del Fumaiolo.

Sono due le passeggiate organizzate fa Fumaiolo Sentieri per il week end in arrivo: sabato 17 febbraio una notturna alle Sorgenti del Savio con partenza alle 19 da Montecoronaro e domenica 18 con partenza alle 9 da Balze un bel giro dei rifugi fino al piazzale del Faggio scritto.  Ad attendere gli amanti della montagna, un manto bianco alto circa un quarantina di centimetri che se non pioverà potrebbe conservarsi anche fino alla domenica successiva. I promotori delle ciaspolate sono soddisfatti del risultato, nell'utima occasione i partecipanti erano una sessantina.

Mancano invece gli impianti di risalita, che restano inesorabilmente chiusi. Il mese di gennaio ha portato novità non positive per chi sperava di sciare almeno una volta prima di Pasqua. Se la documentazione richiesta dalla motorizzazione civile di Bologna era stata diligentemente preparata dal comune di Verghereto, e il Sindaco Enrico Salvi  poteva ragionevolmente sperare in una risposta che consentisse di non perdere interamente la stagione turistica invernale, l’anno nuovo ha portato una ulteriore richiesta di documentazione da parte della Motorizzazione Civile di Venezia, subentrata nella competenza a quella di Bologna. Ciò che viene chiesto di produrre è l’attestazione che il fabbricato non è a rischio di frane e valanghe. Gli uffici dell’agenzia territoriale per la protezione civile e i grandi rischi, una sezione di Arpae, brancolano però nel buio, spiega il sindaco. “Nel nostro territorio non si sono mai verificate valanghe. Peraltro la sciovia, che è lunga solo 1 chilometro e mezzo, parte da un punto già alto della montagna, pertanto è ancora meno a rischio. Ad oggi non esistono dati sui quali basare la mappatura di rischio richiesta da Venezia, perché non si sono mai verificati episodi che ne abbiano motivato la raccolta. Gli uffici brancolano nel buio”.

Un riferimento potrebbe venire da un ufficio territoriale di Parma. “Stiamo valutando quello che fanno loro – conclude Salvi -. La nuova documentazione è stata chiesta in gennaio, io sto sollecitando gli uffici ma è una corsa contro il tempo”.

La burocrazia al momento vince sulla neve.

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