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Piccoli comuni, il sindaco Baccini scrive all'Anci e all'Uncem

Riflettori accesi su mancanza di personale, costi del traporto pubblico, danni da fauna selvatica, dissesto idrologico, E45

Piccoli comuni, il sindaco Baccini scrive all'Anci e all'Uncem

I limiti alle assunzioni di personale dei comuni, i costi dei trasporti pubblici nelle aree interne, i danni da fauna selvatica, il tema della prevenzione del dissesto idrogeologico e quello della E45. Questioni calde, che stanno particolarmente a cuore ai piccoli comuni.

 

Su questi vuole accendere i riflettori il sindaco di Bagno di Romagna Marco Baccini che ha scritto al presidente di Anci nazionale Antonio Decaro, sindaco di Bari, al sindaco di Rimini Andrea Gnassi, presidente di Anci Emilia-Romagna e ai presidenti di Uncem (Associazione dei comuni montani) nazionale e regionale, Marco Bussone e Giovanni Battista Pasini, chiedendo un impegno a portarli all’attenzione del Governo e del Parlamento affinché entrino nelle agende dei lavori e trovino una soluzione adeguata.

 

L’occasione per parlare di queste questioni che Baccini definisce “di vitale interesse per i Comuni di medie-piccole dimensioni” è l’assemblea nazionale dell’Anci.

 

Sul personale dei piccoli comuni il sindaco fa notare come “le manovre legislative per il 2020 presagiscono ancora una volta una forte contrazione per le amministrazioni di più ridotte, aventi sede in ambito montano. La progressiva riduzione di personale determinerà essenzialmente l’abbandono dei servizi gestiti in forma diretta da parte dei Comuni medio-piccoli e d’altra parte la scarsità di risorse per esternalizzazioni porterà a sacrificare così una gestione più efficace”. I settori che rischiano di più, secondo Baccini, sono il trasporto scolastico in luoghi di montagna e la manutenzione del territorio, la cui esternalizzazione diventa impossibile per i costi insostenibili.

 

Rivendicando la virtuosità di gestioni dirette di alcuni servizi, Baccini evidenzia come la disponibilità di squadre di operai in numero sufficiente garantirebbe un controllo e una manutenzione quotidiana di strade e infrastrutture, evitando peraltro quel continuo e dispendioso rincorrere l’emergenza.

 

In sintesi, il sindaco bagnese chiede “un tempestivo intervento volto a prevedere una serie di parametri specificatamente rivolti ai comuni di medie dimensioni (sotto i 10.000) che operano in ambito montano tali da consentire tutte le facoltà di assumere personale per continuare a garantire la gestione diretta dei servizi fondamentali, senza limiti se non quelli derivanti dai bilanci comunali”. 

 

Per quanto riguarda i trasporti in zone montane, il sindaco sottolinea come questi servizi riguardano territori ampi e impervi, ma con una capacità contributiva molto bassa a causa della ristrettezza demografica, con costi non più sostenibili per i bilanci di comuni medio-piccoli per i quali si chiede “un piano nazionale di contributi per il sostegno del trasporto pubblico nei comuni medio-piccoli delle zone montane”.

 

Altro tema che viene rappresentato come un’emergenza è quello dei danni da fauna selvatica, ungulati e lupo, che stanno determinando seri danni al settore agricolo e dell’allevamento, al punto che si è avviato un fenomeno di abbandono dei terreni e dell’allevamento degli ovini. In questo caso, chiede Marco Baccini, serve una “revisione del sistema di equilibrio tra il settore venatorio e il settore agricolo, che riporti queste zone ad una situazione di normalità”.

 

Altra emergenza segnalata è quella del dissesto idrogeologico. Qui la richiesta è di dotare il Paese di un piano di prevenzione accompagnato da un piano di stanziamenti sufficienti e concreti.

 

Infine il tema della E45, che ha visto il sindaco di Bagno di Romagna battersi in prima linea, per il quale la richiesta è di aprire un tavolo con Anas “affinchè concluda i numerosi e costanti cantieri che rendono la E45 una strada  ormai non più praticabile in sicurezza e dall’altra, sbloccare in tempi rapidi la questione del ripristino della viabilità alternativa della vecchia ex 3bis Tiberina tra Canili e Valsavignone, che oggi sembra essere coperto solo con uno stanziamento di 2,5 mln, meno della metà di quanto servirebbe per l’intervento”.

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