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Rotary Cesena-Valle del Savio: l'ingresso di cinque nuovi soci

Durante la serata il nostro direttore Francesco Zanotti ha parlato dei due viaggi in Polonia con le Misericordie per portare aiuti umanitari alla popolazione ucraina

Rotary Cesena-Valle del Savio: l'ingresso di cinque nuovi soci

La presidente Maria Teresa Bonanni ha mantenuto le promesse. Ai soci del Rotary Valle del Savio aveva detto che nel giro di due anni l'effettivo sarebbe raddoppiato: da 23 a 46. Il risultato è stato raggiunto venerdì sera. Durante la conviviale che si è tenuta al ristorante "La Cerina" di San Vittore, sono stati accolti nel sodalizio, che dallo scorso anno ha mutato denominazione in Cesena-Valle del Savio (d'intesa con il Rotary di Cesena) quattro nuovi soci. E un altro era entrato nelle scorse settimane. 

Ecco i loro nomi. Si tratta (da sinistra a destra nella foto) dell'imprenditore Diego Rottoli, Barbara Forcelli (avvocato), Filippo Mora (commercialista), Giorgio Mambelli (avvocato) e del consulente di servizi turistici Giuseppe Crociani. 

Durante la serata il direttore del Corriere Cesenate, Francesco Zanotti, ha raccontato dei due recenti viaggi organizzati dalla Misericordia Valle del Savio e da quella di Sarsina per portare aiuti umanitari alle popolazioni ucraine oppresse dalla guerra iniziata il 24 febbraio con l'invasione da parte della Russia. 

"I viaggi sono stati possibili - ha detto Zanotti che ha partecipato al primo viaggio di marzo, mentre del secondo di fine aprile ha fatto un continuo resoconto su questo sito, fermato dalla positività al Covid riscontrata alla vigilia della partenza - grazie all'aiuto e al contributo di tanti che hanno sostenuto le raccolte con donazioni e offerte. Solo per il carburante di un tir ci vogliono quasi 3.000 euro per coprire i 3.200 chilometri del viaggio di andata e ritorno dalla Romagna fino al confine con l'Ucraina, in territorio polacco, a Przemysl, dove si trova un grande centro di smistamento di aiuti umanitari provenienti da tutta Europa" (cfr pezzi a fianco).

Zanotti ha ricordato come ora il vero rischio sia quello dell'assuefazione alla guerra. "Là i bisogni sono ancora tanti - ha aggiunto - e noi vorremmo tornare entro l'estate. Solo che ora raccogliere aiuti pare molto più difficile. La gente, anche tra noi, si è abituata alla guerra e si è anche stancata. Ma in Ucraina i danni causati dalle bombe sono stati tantissimi e in molte città manca davvero di tutto, persino l'acqua da bere".

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