Fattore R/3. Patuelli (Abi): “Mi angosciano le guerre in atto”

“Una piccola California - la Romagna - fatta di gente che ha una gran voglia di lavorare”, aggiunge l'ex parlamentare del partito liberale

Nella foto Antonio Patuelli (presidente Abi) questa mattina a Fattore R, teatro Bonci. Foto Sandra e Urbano - fotografi a Cesena
Nella foto Antonio Patuelli (presidente Abi) questa mattina a Fattore R, teatro Bonci. Foto Sandra e Urbano - fotografi a Cesena

In certi frangenti risulta difficile capire il presidente Usa, aggiunge

La Romagna, piccola California

“Dagli anni ’50 la Romagna è un miracolo economico”. Lo dice il presidente dell’Abi, l’associazione che riunisce le banche italiane, il ravennate Antonio Patuelli, al forum economico Fattore R andato in onda questa mattina al teatro “Bonci” di Cesena. L’ex politico del partito liberale aggiunge: “Una piccola California – la Romagna – fatta di gente che ha una gran voglia di lavorare”.

Un mosaico

Non mancano i problemi, aggiunge Patuelli, a cominciare dalle difficoltà vissute nel settore export, minacciato dai dazi voluti dal presidente Usa, da quelle della meccanica e del turismo. Occorre puntare, precisa “su aeroporti, strade e ferrovie”, anche perché la “Romagna è un aggregato poliedrico, un mosaico di complementarietà”, vista la provenienza del presidente Abi dall’ex capitale dell’impero romano d’occidente.

Preoccupato dai rischi bellici. Difficile capire Trump

Patuelli si dice preoccupato “più dei rischi bellici che dei dazi”. I secondi si faranno sentire nel dopoguerra, anche perché i loro effetti ancora non si sentono. “mi angosciano le guerre in atto – aggiunge -. Quella in Terra Santa è la più lunga dal 1948 e poi c’è quella in Ucraina”. Queste preoccupazioni “si sommano al rischio di incidenti”. Poi sottolinea con una certa enfasi: “Faccio una gran fatica a capire Trump. Una mese fa ha steso i tappeti rossi a Putin e ora dice di attaccare gli aerei russi” se invadono lo spazio della Nato.

Se un aereo si alza in volo…

Patuelli ricorda il suo trascorso di sottosegretario alla difesa nel 1993, nel primo governo Ciampi. “Se c’era in volo un aereo non segnalato, nel giro di tre minuti si alzavano due caccia per intercettarlo. Invocare l’abbattimento può solo portare danni”.

Siamo sempre in campagna elettorale

Parla anche di banche, il presidente. Risponde a Salvini che chiede la tassazione degli extraprofitti. “Lo sapete cosa c’è tra due giorni? Si inizia a votare nelle regioni. Prima nelle Marche e Valle d’Aosta e poi fino al 23 e al 24 novembre. Siamo in campagna elettorale. In questi casi preferisco restare zitto, ma oggi ho portato con me un viatico”. Legge l’articolo 53 della Costituzione, quello che cita la capacità contributiva di ogni cittadino e il criterio di progressività nella tassazione, per spiegare che le banche già pagano le tasse, fino al 55 per cento, prima che arrivino utili netti in tasca agli azionisti.

Ci vogliono incentivi fiscali

“C’è più offerta di denaro alle imprese rispetto alle richieste – aggiunge – anche se negli ultimi mesi il trend si sta invertendo, anche per le famiglie che chiedono più mutui”. Poi chiude sostenendo che per aiutare le imprese occorrono incentivi fiscali. Come dire, ancora una volta: occorre snellire e diminuire la pressione fiscale per fare ripartire la crescita in Italia e in Romagna.