Cesena
Al Monte con Labora si è parlato di partecipazione nel mondo del lavoro
Marinelli (Cisl): "Ci vuole il coraggio della partecipazione. La contrattazione per noi rimane lo strumento principale"
Sala gremita ieri sera per parlare di una legge di iniziativa popolare che per la prima volta attua un dettato costituzionale
La legge 76 del 2025 attua l’articolo 46 della Costituzione
Una legge di iniziativa popolare, la 76 del 2025, che attua un articolo costituzionale, il 46. È la prima volta che accade. Se ne è parlato ieri sera nella sala convegni dell’abbazia benedettina del Monte, a Cesena. L’emanazione locale dell’associazione culturale Labora, fondata nel 2022, ha proposto l’incontro cui hanno risposto in tanti. Davanti a un’aula, Michele Navacchia, riferimento sul territorio per Labora, ha introdotto la serata condotta dal giornalista di “Tempi”, Rodolfo Casadei.
Siamo parte e prendiamo parte. Quindi apparteniamo
“Partecipazione è libertà”, ha detto Casadei. “Siamo parte e prendiamo parte, quindi partecipiamo” alla vita sociale nella quale siamo immersi e ci apparteniamo, anche a qualcuno e a qualcosa.
Legge richiesta da 400 mila cittadini e dalla Cisl
È toccato a Emmanuele Massagli, consigliere del Cnel (Consiglio nazionale economia e lavoro) e presidente della Commissione nazionale permanente per la partecipazione dei lavoratori, illustrare la legge che è stata richiesta da 400 mila cittadini, su iniziativa del sindacato Cisl. La legge, divisa in capi, ha detto Massagli, parla di partecipazione secondo quattro definizioni: gestionale, economico-finanziaria, organizzativa e consultiva. “Si tratta di una legge che intende promuovere la partecipazione, senza renderla obbligatoria. Il conflitto non è la dimensione del lavoro. Occorre uscire dalla logica delle contrapposizioni e quella partecipativa può essere solo volontaria”.

Riconnettere capitale e lavoro
Davanti a un futuro pieno di incertezze dovute anche all’avvento dell’intelligenza artificiale che cambierà del tutto il mondo del lavoro, l’onorevole Lorenzo Malagola ha ricordato lo spirito dei padri costituenti: “Hanno fondato l’unità nazionale sul lavoro e provenivano da culture molto diverse, quella cattolica, quella comunista, socialista e liberale…”. Oggi si ha la possibilità, con questa nuova legge, ha proseguito, “di riconnettere in chiave collaborativa capitale e lavoro”.
Marinelli: per noi la contrattazione rimane lo strumento principale
Il segretario generale della Cisl Romagna, Francesco Marinelli, ha ribadito per il sindacato da lui rappresentato rimane fondamentale “realizzare la partecipazione con la contrattazione, che per noi rimane – ha assicurato – lo strumento principale”. Poi ha detto con forza: “Oggi occorre il coraggio della partecipazione”, mentre sul salario minimo ha chiarito che per la Cisl “è una scorciatoia pericolosa”.
Elena Ugolini: “Basta con le contrapposizioni”
Per la consigliera regionale ed ex preside Elena Ugolini, “il lavoro è una ricerca continua. O cambiamo mentalità, quindi basta a vedersi come controparti, oppure questa legge non avrà successo, mentre penso che possa avere una potenzialità incredibile”. Poi ha fatto l’esempio di come si trattano le persone con cui si ha a che fare, come ad esempio chi ci viene in casa per le pulizie. “Quando devo giudicare una persona – ha detto la Ugolini – la giudico da come tratta la signora delle pulizie. Abbiamo tutti bisogno di costruire le condizioni perché sia coltivato l’umano”. Vale per tutti, a ogni latitudine e per ogni condizione.