Rubicone
Don Sauro dopo il bici-pellegrinaggio: “Stanchi ma migliori”
Il diario del parroco-ciclista: "Ci siamo sentiti accompagnati e protetti dal Signore"
Pubblichiamo di seguito la testimonianza del parroco di Gambettola don Sauro Bagnoli, di ritorno dal pellegrinaggio a Roma in bici con un gruppo di amici (vedi notizie ai link sotto).
Caro direttore,
andare a Roma, nell’anno del Giubileo per confermare la nostra fede in Cristo Signore e ottenere la Grazia dell’Indulgenza, è un desiderio comune a tanti cristiani.
Andare a Roma in bicicletta, una proposta lanciata a un gruppo di amici cicloturisti di Gambettola ha suscitato prima curiosità, poi interesse crescente fino a raccogliere una adesione sempre più convinta da parte di una decina di amanti dello sport su due ruote.
Andare insieme uniti verso una meta impegnativa anche per chi è abituato a misurarsi con salite e percorsi di alto profilo ci ha portato a studiare il percorso più adatto, le tappe necessarie e un programma di allenamento adeguato, soprattutto per chi, come me, preparazione.
Partenza sotto l’acqua
Poi la partenza in una fredda mattina di pioggia (il 24 settembre) dopo la Santa Messa, salutati e incoraggiati da familiari e amici e perfino dal nostro sindaco Eugenio (Battistini, ndr). Undici biciclette, un pulmino di appoggio per i bagagli, tanta voglia di non mollare.
Amicizia fra gli imprevisti
Pedalata dopo pedalata, abbiamo visto crescere la nostra unione: collaborazione, attenzione, sostegno reciproco, conoscenza, desiderio di dare il meglio di sé al servizio degli altri. Anche gli imprevisti, come la foratura, un errore di direzione, uno strappo improvviso e inaspettato con pendenza del 17 per cento, la perdita di contatto col pulmino di appoggio, hanno cementato la nostra amicizia.
La mano di Dio
La preghiera e la Santa Messa quotidiana, il Sacramento della Riconciliazione ci hanno aiutato a intravedere la mano di Dio che, dopo averci attirato in questa impresa, interveniva in tanti modi per rendere spedito e sicuro il percorso: il tempo favorevole, l’aiuto del compagno, il saluto della gente lungo la strada, la calda ospitalità nei pernottamenti, la visita non programmata al Santuario della Divina Misericordia di Collevalenza, la preghiera e l’incoraggiamento di chi ci seguiva da casa. E infine l’arrivo a Roma con la disponibilità di padre Angelo Casadei, missionario della Consolata che ci ha accolto e guidato nella visita alla Città, il passaggio attraverso la Porta Santa della Basilica di San Pietro, le parole e la benedizione del Santo Padre. Un insieme di fatti concreti e circostanze puntuali, coincidenze e incontri, nei quali si è manifestata la Provvidenza di Dio.
Impresa gioiosa
Sì, abbiamo sperimentato la gioia di sentirci amati, accompagnati e protetti dal Signore che ci ha guidato sulle vie del bene e ci ha ricolmato di doni meravigliosi.
Siamo partiti con l’idea di realizzare un’impresa che mostrasse le nostre capacità, ma in realtà abbiamo constatato che è stato il Signore a compiere una grande opera in noi: ci ha toccato il cuore, ci ha avvicinati a sé, ci ha fatti sperimentare quanto sia bello amare e sentirsi amati.
Siamo tornati a casa un po’ stanchi ma diversi, migliori, desiderosi di custodire e coltivare l’amicizia con Gesù che rende bella e buona la vita nostra e di chi ci sta accanto.